c’è un televisore piatto appeso alla parete.
La gente affoga gli occhi dentro il caffè
lo guarda fisso e non lo vede mai.
E’ un bar dai passi veloci
dove anche il tempo va di fretta,
scivola e scorre sui sottotitoli lucidi,
mangia e divora gli intervalli a panini.
Anna, 16 anni e un telefonino,
Anna, che da sempre ha 3 in geografia,
Anna, che non sa dov’è la Siria,
Anna, che non ha mai saputo dov’è il Vietnam.
E sullo schermo passano occhi dilatati
e corrono i proiettili verso i bersagli
e i morti di ieri vanno dimenticati in fretta
perché sempre nuove e fresche devono essere le notizie.
Appesa al suo telefonino cieco
Anna se ne va senza pagare un dolore suo,
senza lasciare la mancia di un pensiero,
senza nessuna nuova notizia.
Anna, non c’è più la polizia all’entrata della scuola.
Anna, il tuo futuro lo hanno già arrestato,
Anna, il tuo telefonino è sotto controllo,
Anna, i pifferai magici nascondono sempre sorrisi marci.
Da tempo non mi fermo più al bar delle notizie fresche.
La padrona dice che sono troppo vecchio per capire
perché continuo ad ascoltare Dylan
e sono ancora innamorato di Joan Baez,
ma lei ha un’anima da rospo di traverso al cervello
e risposte soffiate nel vento non le ha mai cercate.
Bloving in the wind, BoB!
Bloving in the wind, Joan!
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La trovo molto bella e originale, complimenti!
ti considero tra gli autori migliori del sito... bravo
purtroppo la realtà di tutti i giorni.
Buona Domenica.
serena notte Floriano