allora Praga scintillava di luci e proiettili
e io graffiavo il male che avevi nel cuore
spingendo i tuoi occhi verso la corrente di sotto.
Ti ho letto ogni linea della mano
e ho imparato a non calpestarti l’ombra
contando i giorni alla primavera.
Ricordi Mirka, l’acqua del Danubio rossa di bandiere?
Lui è sull’altra sponda,
non gli basta l’inchiostro per terminare la lista.
Le senti le voci e i camion che le portano via?
Lui non sa che le rivoluzioni vere
sono solo quelle che si perdono.
La radio dice che tutto va bene
e trasmette walzer ungheresi,
mentre al terzo piano della notte
Kafka sta ancora riempiendo il suo castello d’insetti.
Torna Mirka,
a casa c’è tua madre che ti aspetta pregando
e una foto di Lenin dimenticata in cantina.
Domani sarà il settimo giorno
e dormiranno anche gli angeli.
Si, ci siamo già stati su questo ponte, Mirka,
da sempre mi chiamano Tentatore,
ma questa volta non ti aiuterò.
Credimi, lui non vale un attimo della tua vita
e io sono solo un povero diavolo innamorato.
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