Quando ti sei presentato a Dio
le mani avanti dovevi mostrare
se erano man di sfruttatori
Paradiso addio
ma erano man di lavoranti
potevi farti avanti.
Quando hai calpestato Iddio,
Lui te l’ha perdonato
perché quella volta sono stato io.
Quando Ti ha chiamato
credo che ti abbia premiato
perché è Lui che hai sempre lodato.
Ora che non posso più parlarti
avrei tante cose da raccontarti
le mie tristezze i dolori
i dubbi e le delusioni.
Fanno sempre parte dei tuoi sentori.
le mani avanti dovevi mostrare
se erano man di sfruttatori
Paradiso addio
ma erano man di lavoranti
potevi farti avanti.
Quando hai calpestato Iddio,
Lui te l’ha perdonato
perché quella volta sono stato io.
Quando Ti ha chiamato
credo che ti abbia premiato
perché è Lui che hai sempre lodato.
Ora che non posso più parlarti
avrei tante cose da raccontarti
le mie tristezze i dolori
i dubbi e le delusioni.
Fanno sempre parte dei tuoi sentori.
“-Figlio mio, ora ti guardo da quassù
-e niente posso dirti più ” .
Ciao papà, ora ti sento ancor di più.
Poesia scritta il 20/10/2014 - 20:06
Letta n.1285 volte.
Voto: | su 12 votanti |
Commenti
Un significato pungente di un verso amaro, forte e sofferto; la voglia di non rassegnarsi e la speranza di vedere il figlio nuotare in Cieli puliti, e santi come il suo cuore cocente di padre.
Ugo Mastrogiovanni 22/10/2014 - 15:03
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In questa poesia, hai messo a nudo i tuoi sentimenti...intensa e dolorosa, un abbraccio,
Chiara B. 22/10/2014 - 09:57
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Condividere sé stessi è sempre la massima condivisione. GRAZIE. Vera
Vera Lezzi 21/10/2014 - 11:45
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Sarebbe mio dovere rispondere ad ognuno di Voi, oggi non lo faccio.
Sono commosso dei vostri commenti così intensi e profondi.
Vi dico solamente, con le lacrime agli occhi
GRAZIE!!!
Romualdo
Sono commosso dei vostri commenti così intensi e profondi.
Vi dico solamente, con le lacrime agli occhi
GRAZIE!!!
Romualdo
Romualdo Guida 21/10/2014 - 11:41
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VERSI CHE PARLANO...
ASCOLTARE... MEDITARE... I SOLI VERBI.
ASCOLTARE... MEDITARE... I SOLI VERBI.
Rocco Michele LETTINI 21/10/2014 - 08:28
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Poesia che fa vibrare corde molto intime, di più, profonde, le nostre radici...
La morte recide la vicinanza fisica, da allora si prende coscienza dei propri sentimenti inespressi, che stanno li', premuti nel cuore, nello stomaco.
L'anima inizia il suo dialogo... Credo sia cosi', forse...
La morte recide la vicinanza fisica, da allora si prende coscienza dei propri sentimenti inespressi, che stanno li', premuti nel cuore, nello stomaco.
L'anima inizia il suo dialogo... Credo sia cosi', forse...
Teresa Pisano 21/10/2014 - 07:48
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Si non c'è commento da fare...E' bello condividere e basta.
Auro Lezzi 21/10/2014 - 07:17
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Romualdo , veramente bella e molto sentimentale
salvatore alvaro 21/10/2014 - 05:29
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Una poesia da leggere e da meditare in rispettoso silenzio e in ossequio al pensiero espresso dall'autore che, in quest'opera, esprime tutta la sua umanità più profonda e tutta la speranza, come uomo, di continuare ad essere e a donare, qualcosa ancora di sé, se pur in un contesto, non più umano. Buona serata Romualdo!
Salvatore Linguanti 20/10/2014 - 23:20
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Condivido pienamente Aurelio, e posso solo dare un eccellente come voto e astenermi dal dire altro che sarebbe solo superfluo a cotanta purezza e profondità di sentimenti.
Grazie Romualdo per aver condiviso così tanto...
Grazie Romualdo per aver condiviso così tanto...
Giuseppe Aiello 20/10/2014 - 22:36
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Versi estremamente profondi, emozionanti e introspettivi! Bravo...
Lory C. 20/10/2014 - 22:15
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Continuo sempre a sostenere che componimenti di questo genere meritano, prima ancora di un commento, un momento di silenzio e di rispetto per l'intimità peculiare che ne scaturisce. Quando queste emozioni nascono da un ricordo cos' fortemente affettivo, è assai complicato cimentarsi in un commento articolato perchè il tema non è la poesia normalmente intesa ma, decisamente, il dolore struggente (in questo caso) o il ricordo benevolo (in altri) che dominano su tutto. Qui non si mette in discussione la valenza del poeta (è scontata in questo caso, naturalmente) ma si mette in discussione il timore di "disturbare" dall'esterno il microcosmo interiore di chi scrive. E' una forma di rispetto che abitualmente uso quando leggo testi a forte carattere familiare.
Un abbraccio
Aurelio
Un abbraccio
Aurelio
Aurelio Zucchi 20/10/2014 - 22:05
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Intima, struggente, preziosa e, se permetti, molto originale nella forma.
Complimenti, Romualdo, cuore veramente sensibile il tuo.
Buona serata, a rileggerti,
Marina
Complimenti, Romualdo, cuore veramente sensibile il tuo.
Buona serata, a rileggerti,
Marina
Marina Assanti 20/10/2014 - 21:55
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