Cosa vuoi che ti dica.
Scrivo!
Come la sigaretta,
forse dovrei smettere.
Per te d’amore
non so parlare,
pudore,
anemia,
forse rancore.
Scrivo!
Come la sigaretta,
forse dovrei smettere.
Per te d’amore
non so parlare,
pudore,
anemia,
forse rancore.
Stretto nella stanza,
a porte chiuse,
resto sul pavimento
con le travi per cielo
e accenno una lacrima.
Non posso dormire,
quel tarlo che strilla
e tu nella foto,
che non mi guardi,
e forse eri felice
e io che me ne andavo,
forse era ottobre.
Come si fa a scrivere d’amore?
Buttati i regali,
rimane l’impronta
senza sconti nel prezzo
e sei la mia sconfitta
nelle notti d’autunno,
accesa.
Mi sono offerto
ad ogni nave,
ad ogni speranza di sete,
mai sazio di primavere,
ma d’amore,
a scrivere,
non ho mai imparato.
Ti ho vista,
per mano tenevi la bimba.
Mi è scappato il pensiero,
un attimo,
“Poteva essere mia”.
Cosa vuoi che ti dica.
Scrivo!
Poesia scritta il 03/11/2014 - 11:53
Letta n.1279 volte.
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Commenti
Vera ha ragione, grazie ad entrambi.
floriano fila 04/11/2014 - 08:19
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chissà se Vera ha ragione, che si sente che non è solo immaginazione poetica; io so soltanto che le tue poesie sono sempre speciali per me: molto bella
giovanni bontempi 04/11/2014 - 07:48
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Anche io non posso dormire...E mi è di conforto sentirmi in compagnia, anche se non vorrei condividere pene vostre, tue, ma solo la gioia dell'Amore vero...in tutte le sue sfumature veramente, non virtualmente AMICALI...
Mi ha molto presa questa tua: si sente che non è solo immaginazione poetica. Che Tu possa non solo scrivere di, ma vivere un VERO AMORE e tutta la sua gioia. Vera
Mi ha molto presa questa tua: si sente che non è solo immaginazione poetica. Che Tu possa non solo scrivere di, ma vivere un VERO AMORE e tutta la sua gioia. Vera
Vera Lezzi 04/11/2014 - 04:07
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