RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Vivere al contrario Vivere al contrario
La serenità, il sorriso, se n’erano volati in cielo, assieme a lei. ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Voglia di ricominciare Sono seduti al tavolo di un bar felici e spensierati,solo i loro occhi parlano,intorno una grande quiete
mentre sono intenti ad ascoltare il loro cuori innamorati. Il destino di nuovo li ha fatti incontrare e adesso sono li' colmi di quei ricordi bellissimi. Come si amavano,come erano pieni di gioia i loro cuori. Quante passeggiate spensierate lungo le rive del mare.Insieme avevano affrontato ogni cosa riuscendo sempre a risolvere qualsiasi problema. Ma un giorno le loro strade si divisero,quante lacrime, quante serate trascorse senza più entusiasmo,non hanno mai pensato di lasciarsi,ma qualcosa ha diviso per sempre i loro cuori. Alle spalle famiglie che non riuscivano a comprendere quanto il loro amore fosse sincero.Famiglie egoiste che credevano di riuscire a dividerli per sempre. Ma loro sono stati più forti,hanno atteso sicuri che si sarebbero ritrovati,Non si può distruggere un amore così grande,è impossibile. Ora sono lì seduti al tavolo di un bar,si guar... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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VOGLIO UN DONO SPECIALE Ogni notte si spegnevano le luci in quello stanzone freddo e scuro. Dopo la recita della preghiera si spegnevano piano piano le luci.
Solo la luna, quando c’era, filtrava dai vetri appannati, per disegnare strane figure che continuavano a cambiare. Il letto era freddo e le coperte a fatica riuscivano a creare un pò’ di tepore, per stare almeno un pochino al caldo. Purtroppo il sonno arrivava tardi, i pensieri correvano nella mente e la solitudine si faceva più pungente, più, forte, più acuta. Tornava il giorno, sempre uguale, in quell'orfanotrofio di periferia. Sveglia al mattino, la preghiera, poi a scuola e infine a giocare con gli altri compagni fino al tardo pomeriggio, quando si rientrava nel grande refettorio per fare i compiti e studiare. Sempre uguali i giorni, sempre le stesse facce, eppure a volte vedevo dei signori, eleganti, ben vestiti che arrivavano. La suora chiamava un compagno, questi correva nella stanza della direttrice e poi tornava. Si formava subito un capan... (continua) ![]() ![]() ![]()
Volare...o forse no! Vorrei averti qui per capire cosa non sia l'amore, vorrei perdermi ancora oggi nei tuoi occhi scuri, due pozze nere di desiderio che non ho mai accolto.
Vorrei perdermi ancora nelle nostre risate e chiederti cosa c'è mancato, io lo so, ma tu ancora no. Lo so che ci vuole un immenso coraggio per lanciarsi nel vuoto, ci vuole un enorme forza per fare quel salto senza ancoraggi per tornare indietro, senza funi per tornare sul ponte o per lo meno per evitare di sfracellarsi alla fine del burrone. Anche se quel volo non l'ho fatto perché sarebbe stato un massacro, io senza ali non ho mai avuto paura di volare, tu che lo fai tutti i giorni,vedi le nuvole ad un metro da te, lo sai che senza meccanismi di sicurezza ti puoi fare male... io mi sarei goduta la caduta e il viaggio. Tu hai scelto di vivere di timori e rimpianti, io ormai non più. Ciò non cambia che ogni volta che chiudo gli occhi e la mia stupida mente mi riporta all'istante preciso in qui ho incontrato quelle pozze scure, so per... (continua) ![]() ![]() ![]()
Volto e corpo scoperto Sai quante volte ho guardato fuori dalla finestra? Che fosse inverno, autunno, primavera o estate...Ma avevo sempre il petto scoperto. Sentivo il freddo invadermi, il caldo uccidermi...Ma ero sempre la, a guardare fuori dalla mia finestra la luna...Cercavo i tuoi occhi...Speravo di trovarti qui fuori...Esci se ci sei. A volte sento ancora il tuo odore e lo seguo...Ma dopo un po' lo perdo...C'è troppo vento qui affacciati alla finestra, troppe luci puntate su di me e su di te, destinate a spegnersi. E la verità é che ci siamo già spenti...siamo diventati semplici conoscenti, pazzesco quanto é facile passare da amore a odio in un solo istante, proprio come aprire la finestra a petto nudo con zero gradi...Brrrr senti che scossone mi hai dato... (continua)
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VORREI PORTARTI AL MARE. Vorrei portarti al mare.
Te lo ricordi? Giocavamo tra le onde nei pomeriggi assolati. C'erano molte persone, ma io vedevo solo te. Eri il Dio del mare per me. Non sapevo ancora che ne esistesse uno nell'immaginario collettivo e che vantasse secoli e secoli di storia. Ero ignara di tutto ciò che non riguardava noi, la nostra famiglia. Forse è presto per versare qualche lacrima, papà. Ho appena iniziato a scrivere, e mi pare di non poterne fare a meno. Sono stata tanto sola in questi ultimi anni. Quasi nessuno lo ha capito, anche se traspare dai miei gesti e dallo sguardo, la tua malattia. Sono forte, perchè me lo hai insegnato tu e me lo ricordi ogni giorno. Quando vedo un tuo sorriso, mi sento come di fronte ad un piccolo miracolo. Ogni volta che scherzi sulla mia sbadataggine o sul mio buffo modo di treagire quando mi sento ferita, vorrei ringraziarti, ma non mi escono le parole dalla bocca. Saper ridere e scharzare, non è cosa di tutti. In te, che sei immobilizzato e costretto a ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Vorrei un amore Vorrei un amore piccolo:
un amore che occupasse una piccola parte del mio cuore. Vorrei un amore
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Vuoto (parte prima) Le parole. Quante sono le parole? Troppe! Infinite. Quelle che si dicono e si sarebbe potuto non dire. Quelle che si pensano e si vorrebbero tanto dire. Quelle che si tacciono, per la situazione, per l’orgoglio, per tutta una serie indiscriminata di motivi senza alcuna logica. Quelle che continuano a riempirti il cervello, occupandoti neurone su neurone fino a non lasciarti più spazio. Perché si dice che le parole siano evanescenti, tutto fumo e niente arrosto, volano labili tra le nostre vite senza un contorno, una sagoma, un corpo. In realtà credo che le parole abbiano sì un corpo, per quanto solo immaginario. Ogni parola ha la propria forma, scolpita sulla mente, liberata negli angusti spazi del ricordo. Una semplice parola come ciao, nulla di eccezionale, niente di blasfemo, prende forma dentro l’immaginario collettivo e viene plasmata da delle lettere, nero su bianco, nel nostro cervello. L’udito potrebbe farti pensare che le parole dette siano al vento, volatili indistinti che vi... (continua)
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