RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
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Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
Via da me -quanto lontano possiamo andare senza correre rischi?
-non esiste un luogo senza rischi amica mia, non con me. Rischiamo anche giardandoci così, rischoeremmo prendendo un caffe insieme o volando verso il mare come due cicogne. Finché ti avrò davanti sarai in pericolo. -ma cosa dici? -potrei colpirti, potrei farlo molto forte per renderti il favore. Da un secondo all'altro potresti avermi terribilmente vicino dovendo scegliere se fare un passo indietro o uno avanti. Sei in pericolo per le sensazioni che potresti accettare di sentire, lo saresti per tutte le cose che mi vorrai confessare, sarai in pericolo perché priva di tutti i segreti che rendono solida la tua mente e il tuo cuore, sarai fragile nelle mie mani. E allora se ti fidi di me, corri i rischi, seguimi, vivi una vita piena di pericoli, ma una vita emozionante, che forse solo alla fine ti farà del male. Saremo sospesi su un filo tra siepi di rose.... (continua) Luca Agosto 04/04/2017 - 00:16 commenti 0 - Numero letture:1360
VIAGGIO DI LAVORO La porta si stava per chiudere, tutto era pronto per il suo viaggio.
Dopo tanto tempo, aveva tirato fuori la sua valigia, lasciata ferma per il lockdown. Due gocce di profumo sul collo facevano sentire un profumo fresco e avvolgente. La chiave che chiudeva la porta e il suo sguardo misto tra adrenalina e anche tristezza, facevano capire che partire non era stata una sua scelta. Avrebbe lasciato la sua città per lavoro, un appuntamento venuto all' ultimo minuto, a cui non potere dire di no. Doveva sostituire un collega, fermo per malattia. Così dopo aver tirato su la cerniera del giubbotto per il freddo che iniziava a farsi sentire, si avviò verso l' auto. Erano le 6.00 del mattino, doveva raggiungere il suo caporeparto per poi guidare insieme a lui, dodici ore con la macchina aziendale, destinazione Olanda. Ore 6.30 del mattino, vicino casa sua, una ragazza guardava il telefono.. Non aveva dormito molto. Sapeva che lui stava partendo, dopo due anni passati se... (continua) Mary L 18/11/2022 - 19:24 commenti 19 - Numero letture:746
Viaggio di Nozze Il treno correva via veloce, veloce come un treno di quell’epoca poteva correre, si era nel novembre del 1896. Fine secolo ormai poteva dirsi, ma nuovo inizio per Rachele; si era da poco sposata, giusto due giorni prima, là a Valli dei Signori ed ora stava facendo il suo viaggio di nozze. Erano diretti, Rachele e Pietro Giovanni a Mira dal fratello di lui Giuseppe Emilio che si era sposato un paio di anni prima con Luigia, vezzosa e giovane figlia del borghese benestante Giuseppe e di Caterina che discendeva da una nobile famiglia veneziana: i Pisani. Pietro Giovanni non aveva mai preso il treno, mai era sceso dalla sua contrada, se non per andare a qualche fiera assieme al suo futuro suocero che di mestiere faceva il mediatore, nonché commerciante di bestiame. Incollato al finestrino, sgranava gli occhi a vedere come i campi e le case sembravano sfrecciare via. Rachele sorrideva divertita, lei quella tratta l’aveva fatta per quasi dieci anni, era stato infatti nel 1884 che suo padre ... (continua)
Ivana Piazza 04/01/2023 - 16:32 commenti 2 - Numero letture:530
VIAGGIO DI RITORNO VIAGGIO DI RITORNO
Marta camminava lentamente e con aria sognante tra le strade di Noto colme di sole e dava l’impressione che, durante il tragitto, ammirasse le scalinate in pietra, le piazze, le chiese e i palazzi che incontrava. In realtà l’ariosa scenografia urbana barocca, faceva da sfondo alla fantasia della giovane ragazza che col suo amato violino a tracolla, seguiva pensieri e suggestioni della sua età, vissuta intensamente per la sua natura sensibile e artistica che quasi la proiettava in una dimensione non reale, tutta sua, fatta di musica e di emozioni. Essa si recava dal maestro di musica, un severo musicista ormai in pensione. Sua madre Gloria l’aveva spinta a prendere lezioni , accorgendosi della tristezza in cui sua era sprofondata sua figlia dopo la morte del marito Corrado Montedoro, di illustre casato locale. Patrizia Lo Bue 30/03/2022 - 17:12 commenti 0 - Numero letture:631
Vivere al contrario Vivere al contrario
La serenità, il sorriso, se n’erano volati in cielo, assieme a lei. vecchio scarpone 27/10/2017 - 22:44 commenti 6 - Numero letture:1354
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
Voglia di ricominciare Sono seduti al tavolo di un bar felici e spensierati,solo i loro occhi parlano,intorno una grande quiete
mentre sono intenti ad ascoltare il loro cuori innamorati. Il destino di nuovo li ha fatti incontrare e adesso sono li' colmi di quei ricordi bellissimi. Come si amavano,come erano pieni di gioia i loro cuori. Quante passeggiate spensierate lungo le rive del mare.Insieme avevano affrontato ogni cosa riuscendo sempre a risolvere qualsiasi problema. Ma un giorno le loro strade si divisero,quante lacrime, quante serate trascorse senza più entusiasmo,non hanno mai pensato di lasciarsi,ma qualcosa ha diviso per sempre i loro cuori. Alle spalle famiglie che non riuscivano a comprendere quanto il loro amore fosse sincero.Famiglie egoiste che credevano di riuscire a dividerli per sempre. Ma loro sono stati più forti,hanno atteso sicuri che si sarebbero ritrovati,Non si può distruggere un amore così grande,è impossibile. Ora sono lì seduti al tavolo di un bar,si guar... (continua) RITA ANGELINI 15/05/2011 - 08:14 commenti 0 - Numero letture:2087
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
VOGLIO UN DONO SPECIALE Ogni notte si spegnevano le luci in quello stanzone freddo e scuro. Dopo la recita della preghiera si spegnevano piano piano le luci.
Solo la luna, quando c’era, filtrava dai vetri appannati, per disegnare strane figure che continuavano a cambiare. Il letto era freddo e le coperte a fatica riuscivano a creare un pò’ di tepore, per stare almeno un pochino al caldo. Purtroppo il sonno arrivava tardi, i pensieri correvano nella mente e la solitudine si faceva più pungente, più, forte, più acuta. Tornava il giorno, sempre uguale, in quell'orfanotrofio di periferia. Sveglia al mattino, la preghiera, poi a scuola e infine a giocare con gli altri compagni fino al tardo pomeriggio, quando si rientrava nel grande refettorio per fare i compiti e studiare. Sempre uguali i giorni, sempre le stesse facce, eppure a volte vedevo dei signori, eleganti, ben vestiti che arrivavano. La suora chiamava un compagno, questi correva nella stanza della direttrice e poi tornava. Si formava subito un capan... (continua) ALFONSO BORDONARO 19/05/2017 - 13:02 commenti 9 - Numero letture:1499
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