RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Il tubo. Capitolo 4 4-Il tubo
L'asfalto correva veloce sotto le ruote del fuoristrada, il silenzio riecheggiava nell'abitacolo, interrotto solamente dal rumore dell'aria e dal frastuono dei miei pensieri. Dopo alcuni chilometri di strada, notai con la coda dell'occhio un profilo che non avevo mai visto prima, erano ormai vent’anni che percorrevo quella strada, molti dei quali col naso attaccato al finestrino, conoscevo ogni albero ogni muro e ogni casa, perciò qualsiasi differenza sarebbe saltata subito ai miei occhi. Inchiodai l’auto fermandomi con due ruote sul ciglio della strada, ma due grossi alberi di faggio mi coprivano la visuale, ingranai la retromarcia e indietreggiai di qualche decina di metri. Aprii lo sportello, scesi dall’auto e nonostante fossi in aperta campagna fu ancora quell'inquietante silenzio a fare da padrone. Il piccolo canale di scolo che separava la strada dai campi, non fu certo un ostacolo per un ragazzo allenato come me, lo saltai facilmente con un balzo, dando sfoggio di t... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il Vascello Nero Il marinaio riaprì gli occhi, ma ciò che vide intorno a lui lo portò nel peggiore dei suoi incubi. Cadaveri. Cadaveri ovunque, tutto intorno a lui, dilaniati, con le urla di dolore e sofferenza ancora visibili sui loro corpi; quasi riusciva a sentirne il dolore sulla propria pelle. Si ritrovò da solo, sperduto in mezzo al nulla, con il terrore che QUELLI potessero tornare, con la paura che la nera vela di quella nave appaia all'improvviso all'orizzonte. Così era successo la sera prima, senza preavviso. Navigavano in acque calme, poco trafficate, tutto procedeva tranquillamente, gli uomini a bordo pensavano già a cosa fare una volta toccata terra. Chi avrebbe speso tutti i soldi in qualche taverna, chi per la piacevole compagnia di qualche donzella, chi per provare ad avere una vita più agiata; ma lui, il marinaio, non pensava a nulla di tutto questo. Il suo unico pensiero erano la moglie ed i figli. Non vedeva l'ora di rivederli, di abbracciarli. Mentre tutti erano immersi in questi pe... (continua)
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Il villaggio E' una bella giornata di sole.
Siamo in auto con una coppia di amici, Chiara e Carlo, parliamo del più e del meno, non abbiamo un orario preciso, abbiamo concordato tra le dodici e le quattordici, per arrivare alla Baita del Contadino, così si chiama il locale dove abbiamo prenotato per pranzare. Una tranquilla giornata tra amici, nulla di particolare. La strada si inerpica su un lato di monte, le curve iniziano a infastidire Giulia, mia moglie, ci fermiamo in una piazzola per farle prendere un po' d'aria e bere un po' d'acqua. Dopo una decina di minuti, riprendiamo il percorso. Giulia sta meglio e partecipa anche lei alle chiacchiere, ai pettegolezzi sui vari amici comuni. La strada continua, per fortuna le curve si diradano. Stiamo percorrendo proprio una curva quando sentiamo una specie di fischio, piuttosto rumoroso, che sembra provenire dai nostri cellulari, inoltre, nella strada, appare una specie di nebbia che riduce notevolmente la visibilità. Rallento. L'asfalto scomp... (continua) ![]() ![]() ![]()
In scrittura automatica Mi avvicinai a questa esperienza, per caso, quasi per gioco.
Avevo naturalmente sentito parlare di fenomeni paranormali ma, per quanto mi riguardava, non avevo mai sperimentato nulla di persona, non avevo mai avuto esperienze “strane” o che potessero avere delle motivazioni “misteriose”. Ricordo che un collega mi disse che un giorno, per gioco, per curiosità, aveva preso un pendolino, fatto un cartellone e con un pennarello indelebile aveva scritto numeri e lettere, era solo in casa e aveva fatto delle domande sperando che uno “spirito” fosse disponibile a rispondergli. Inizialmente uscivano delle frasi e dei numeri senza nessuna logica, poi chiese una data significativa per lui, uscì il 23 settembre. Ritenendo fallimentare l'esperienza lasciò perdere pendolino, domande e cartellone ma il 23 settembre, che era il mese dopo l'esperienza, dei ladri gli rubarono l'auto. Insieme al fratello andarono a cercarla nelle campagne limitrofe, non solo non la trovarono ma ebbero anche un in... (continua) ![]() ![]() ![]()
Inaspettatamente Oggi mi tocca il turno di notte.
Sono stanco di fare questo turno, anzi direi di più, sono stanco di fare questo lavoro. Faccio l'infermiere presso l'ospedale San Maurizio, reparto di geriatria. Il San Maurizio è una vecchia struttura a padiglioni, una volta era una caserma della fanteria, poi, terminata la guerra, è diventata una struttura ospedaliera. Anche questa notte il tram tram sarà identico a quello della notte scorsa, solo l'idea di rivivere tutto quel trambusto lo trovo stancante. Ho vinto il concorso di ruolo nell'oramai lontano 2007, non sono di questa città, ci sono venuto per lavorare e ci sono rimasto. Prima ero assieme a Marta, eravamo partiti insieme, anche lei infermiera, io sono finito in geriatria lei in cardiologia, poi, le cose nella vita non sempre, anzi forse quasi mai, vanno come si vorrebbe che andassero, lei mi ha lasciato. Si è presa una pausa, così l'ha chiamata, pausa che dura da dieci mesi. Verso il caffè, la televisione sta trasmettendo un progra... (continua) ![]() ![]() ![]()
inferno Guardando al basso regno
Loco di colui che fece il gran dispetto Sta e rugge per la pena che gli fu inferto Nel gran pozzo Stan l'anime smarrite Che in fino all ultimo respiro negaron la luce Or s 'capiglian e fan l'un con l altro schermo Al foco che divora ma non consuma l' infermo Alti pianti e gran lamenti nel regno senza tempo Ante creato prima del nostro ingresso nel mondo . Aduna a se la sua Corte dell' infero governo Il gran re che dell' umana sorte ha spregio Tutto l'universo ha in suo segreto di giocar in sorte E porre nel suo grembo Volti sconvolti senza più umano segno Foste un di voi il marcio della madre terra Chi fe per voi l' ingaggio? Or espiate la giusta pena Non vi lagnate di questa catena voi la forgiaste anello Per anello ! Vengono alla riva maledetta del Lago flegetonte Come naufraghi dopo grande pena Cercan di riguadagnar la terra Ma l 'onde che per voi non han alcuna pieta Vi rigettano nel gorgo La speranza e vana e fioca C... (continua) ![]() ![]() ![]()
IO SONO L'OSCURITÀ Se ti chiedi chi io sia ti dico ora che sono l’oscurità.
Che si annida nei recessi, che ti avvolge quando dormi e ti aspetta quando intorno a te non c’è più nessuno. Io sono l’oscurità malvagia per te che mi odi, che ti spaventa la notte, che ti rode dentro e non ti lascia in pace ogni volta che senti il mio nome o vedi la mia immagine. Io sono l’oscurità buona, che ti isola dal mondo che odi, che ti nasconde dagli occhi malvagi o ti avvolge di passione qualora ti spogliassi per me.... (continua) ![]() ![]() ![]()
I\'ve faced the monster Un odore. Questo è il primo ricordo che ha di quel giorno, prima dei fatti, prima dell'attacco, prima di tutto. Il suo odore, pungente, ma stranamente piacevole, e sopratutto, familiare. I mostri possono prendere le sembianze delle persone a noi care, quindi anche il loro odore, pensò lei. Si, era così. Non parlò mai a nessuno di essere stata attaccata, non disse mai che quella sera, un essere con una faccia demoniaca, gli occhi scavati, i denti digrignati, e con degli artigli al posto delle dita la aveva attaccata, che le aveva fatto un qualcosa che sentiva essere stato terribile, ma del quale aveva foschi ricordi. Per qualche tempo pensò di essersi immaginata tutto, ma quel ricordo le pareva troppo reale, troppo vivido, nonostante fosse confuso. Lo sentiva troppo sulla sua pelle, per non essere realmente accaduto. Passarono gli anni, ed il ricordo di quell'attacco scivolo giù nei meandri della memoria, in silenzio. Ma non se ne andò mai, certe cose non ti lasciano mai, rimangono semp... (continua)
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Jashira Il mio incontro con Jashira risale a dieci anni fa.
Quel giorno volevo visitare un sito archeologico indiano perché mi era stato detto che conservava tutta l’energia spirituale degli sciamani che l’avevano abitato nell’antichità. Non sapevo dell’esistenza di un villaggio per cui lo paragonai a uno specchietto luminoso e beffardo usato per attirare e ingannare i turisti. Passai attraverso un’apertura nello steccato convinta di trovarmi davanti qualcuno incaricato di incassare il prezzo del biglietto per la visita. Attesi alcuni minuti prima di proseguire. Solamente quando non incontrai bazar e negozi di souvenir iniziai a osservare con curiosità quanto mi circondava. Le persone mi apparvero all’improvviso reali, vere, concentrate nelle loro faccende quotidiane. Tutte tranne una che se ne stava immobile, seduta in attesa. Mi avvicinai e lei mi sorrise. Il suo sguardo mi magnetizzò e io mi lasciai cadere in ginocchio. Subito mi fece cenno di mettere un cuscino sotto le gambe: la tension... (continua) ![]() ![]() ![]()
L'amico invisibile Capita che i bambini si inventino degli amici e Marco, mio figlio, se n'è inventato uno.
Harry, questo è il nome che gli ha dato. Questo invisibile amico è, secondo mio figlio, un bambino inglese, che parla italiano con forte accento, biondo con gli occhi azzurri, un po' robusto. Trovo piuttosto insolito che si sia inventato questo amico invisibile con quelle caratteristiche. Un mio amico mi ha detto che è normale che i bambini inventino storie del genere, forse il mio ha più fantasia nell'inventare storie. Lunedì mattina, mi preparo per andare a lavoro, Giulia, mia moglie, sta preparando il bambino, solo che lui non vuole sentirne di andare a scuola. . Marco, che succede? - gli chiedo con voce bassa. . Harry dice di non andare a scuola - mi dice il bambino, sembra turbato. . Perché? . Mi ha fatto vedere, nello specchio della camera, l'incidente. . Senti Marco, la mamma deve andare a lavorare, farà tardi se non... . Papà...tu non credi a Harry...lui esi... (continua) ![]() ![]() ![]()
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