RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

ARMONIA


Nella natura selvaggia mi perdo,Tra boschi e fiumi, segreti svelo. L'aria fresca culla i miei pensieri, Tra fronde verdi e mille sentieri.

L'usignolo canta la sua canzone, Il vento sussurra, dolce canzone. Montagne maestose si ergono in alto, In questo mondo, mi sento un'amica.


La natura, con misteri profondi, Ci insegna segreti, sguardi giocondi. Nel suo abbraccio, sento la serenità, Un dono eterno, in questa realtà.... (continua)


Maria Giovanna Bloise 20/10/2023 - 01:17
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Arterìa -Poetando dallo stambugio


In uno dei miei viaggi in gioventù passai del tempo alla Bodeguita del Medio dove lessi tra foto, firme nelle pareti, graffiti
“Non ci vuole niente a scrivere. Tutto ciò che devi fare è sederti alla macchina da scrivere e sanguinare”, Ernest Hemingway.
Non so dire perchè mi sovvenne Oscar Wilde “È triste. Metà del mondo non crede in Dio, e l’altra metà non crede in me”


Hai gettato
la poesia nel dimenticatoio
alla maniera del salariato
le olive nel frantoio.
Allorquando adagi il lapis
sul foglio, tuo suolo adusto
nello stambugio delle anticaglie
biasimi i versi ad aver un posto.

Sostennero certuni
esimi colleghi,
palesando i propri
irriverenti dinieghi.


“Ci sono due modi per disprezzare la poesia: uno è disprezzarla, l’altro è leggere Pope” (Oscar Wilde)

Dove i raggi
dell'immaginazione giocano,
le morbide immagini
della memoria sfocano
(Alexander Pope)... (continua)


Mirko D. Mastro 28/12/2020 - 19:36
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Arterìa- Poeta al setaccio


In una bettola di Santa Clara, durante un viaggio di tre settimane alla ricerca di me stesso, continuavo a ripensare a una frase che tenevo in un foglietto nella scatola dei cerini
“Se guarderai a lungo nell'abisso, anche l'abisso vorrà guardare in te“, Edgar Allan Poe a proposito della scrittura


Il poeta, taluno, tenendo un verso
in ventre tocca la carta con la mano
sinistra e con la destra aziona
la penna; e si desta quando è notte.
Con lo strumento ad arco il musico,
in grembo, tocca le corde con la mano
sinistra e con la destra aziona l’archetto.
Mi ricorda i suonatori di crotte.
Il poeta, talaltro, tenendo gli occhi
al cielo tra la striscia bianca lasciata
da un aereo di linea e quella sul tavolo,
fissa un verso sulla ricevuta della spesa.
Fisso un verso sul banco con la morsa
e limo di raspa strisce come di segatura.
Dorme il poeta… uno sbadiglio
si appoggia sulla candela ancora accesa.


“Provare entusiasmo per Poe è segno di uno stadio di pensiero deci... (continua)


Mirko D. Mastro 30/12/2020 - 20:24
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Baratro


Le onde si muovevano sotto la chiglia.
Arrivavano dolcemente, salutando, per poi perdersi lungo la riva.
Alla loro calma contrapponevo la mia rabbia, il mio essere irrequieto.
Cos'è che dettava il mio stato d'animo?
Forse la consapevolezza di essere impotente,
restare immobile mentre il mondo cade giù.
E perché no,
quella consapevolezza che pochi giusti,
nonostante la forte volontà,
non riusciranno a fermare la sua corsa verso il baratro.... (continua)

Poeta Errante 23/08/2023 - 13:04
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Bianca come la neve


Seduto sui gradini della scala che porta su in casa mia, osservo il giardino che inizia a rinascere. Le foglioline verdi spuntate sul fico ed i rametti allungati del ribes testimoniano l'arrivo della primavera. Ma il silenzio circostante, disturbato soltanto dal frastuono rimbombante dei mille pensieri nella mia testa, racconta che i tempi sono cambiati. La tramontana soffia un leggero venticello che spruzza l'acqua degli augelli sul mio volto, e mi riaffiora davanti agli occhi un'immagine di neve. Fiocco su fiocco, immensi prati bianchi, laghi e montagne ricoperti di un soffice velluto incontaminato. E fra tutti i miei ricordi si fa largo la tua anima, ispiratrice di purezza. Che porta via con sé il vuoto adiacente, e ripopola i confini con l'incantevole suono della tua risata.... (continua)

Gabriele Fastoni 15/11/2020 - 15:00
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Bianco Giardino


A Natale sento meno il peso dei sogni non realizzati, il cuore galoppa felice incontro a mille altre fantasie, avvolto dalla tanta tenerezza e dall’affetto che circonda, mi abbandono ad interpretare le novelle speranze, ancora oggi mi rendono sicuro e invincibile, nell’intenso traffico delle storie, dei regali, che prendono direzione
verso la notte Santa. Mi circonda un paesaggio irreale, dall’angolo dei dispositivi ottici, pendono grappoli di umori natalizi, sciolgono, un’atmosfera calda e chiara sostituiscono un’antologia di sentimenti, leggeri e preziosi che scendono dal cielo di dicembre, compongono giochi di smeraldi trasformando tutto in felicità oramai certa, trasformando il mondo in un immenso parco dei divertimenti!! A gran velocità turbina l’amore, fra l’oramai matura passione, sono stato in grado di coltivarla, Natale è già in mezzo al mio Bianco Giardino, al chiaro di luna suona dolcissimo l’abbraccio, per il proseguito comune, lo scambio più importante fra i pacchi natali... (continua)

FADDA TONINO 22/12/2021 - 09:08
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Blue orchidea


Ti ho collocata a levante fra un gatto in sasso
e il cactus dalle spine micidiali
che anela perlomeno un sole messicano.

Mi sorridi ogni mattina quando scosto
le tendine e t'intravedo sonnacchiosa
ad affrontare un nuovo giorno filtrato
dallo spessore dei doppi vetri.

Sei eretta e rigida nel tuo scarno fusto,
esuberante ed elegantemente malinconica all'apice
nei tuoi petali dal celeste all'indaco al blu di Prussia.

Prossime alle foglie, presenti solo alla base,
le radici argentate fuoriescono dal vaso trasparente
sembrano fluttuare nell'aria in cerca di stabilità aleatorie.

Forse rivendichi la curiosità di un gatto vero
che solleciti le tue fantasie dandoti un brivido
che ti scuota dappertutto

e d'altro canto la compagnia del cactus
ti pare un pochino dozzinale
con le sue smanie di full immersion nell'illecito?

Come mi somigli, phalaenopsis blu!
Quanto durerò in questo mio pervicace schermare
la luce per rifletterne la splendida tristezza
che l'accompag... (continua)


Carla Vercelli 03/10/2025 - 17:27
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Buonanotte a tutti. E sogni d’oro


Finché non mi coglierà la morte, starò dietro al cappello sulla seggiola spaiata accanto ai vostri letti ma quando giungerà il momento non dovrete temere…
Ogni sera in ogni parte del mondo vi troverete, potrete udire la delicatezza di poche, morbide parole. Tornerò la notte triste e felice, racchiuso nei sogni, tutti quelli che realizzerete.

Rimasto solo a pensare, sentivo piano un pizzicato al pianoforte.
Una leggera melodia, come di foglie morte sul davanzale
(papà)


Avete sentito
e sentirete cose,
alcune vere
e altre solo in parte.
Non ho amato la mamma,
in quelle giornate contrariate
di parole troppo leggere,
come avrebbe meritato
ma voi ragazzi siete i miei
figli e se non potrò esserci
e vi sentirete forse cadere,
sarò nei vostri sogni.
Dentro a ognuna
di quelle vostre sere.

(Strappi 5/5)


in calce, “La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto” –Fernando Pessoa... (continua)


Mirko D. Mastro 10/03/2024 - 11:18
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C.D.N.


Ho affondato un dito nella piaga della follia
sono entrata,scacciata,rientrata
niente è più bello di colui che mostra la parte più limpida della sua anima.
Gli occhi del giovane cercavano di bere la mia immagine
la ragazza batteva i piedi frementi
sul pavimento levigato
i suoi occhi comunicavano tenerezza
la piaga si riaprì
non le permisero di esprimersi
la sua lotta ora con il sonno era sfiancante
cercava i miei occhi
io non potevo niente difronte al suo sonno provocato
come avrei potuto gettarle la corda bianca dell'evasione?
Ero riuscita a slegarla dai lacci di cuoio...ed ora il risultato era...una siringa...ma io non sapevo allora che liberarla significava condannarla a un sonno artificiale...gli infermieri..non volevano complicazioni e nessuna tirocinante a liberar colombe.... (continua)

Anna Cenni 09/11/2021 - 14:15
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CAMAXTLE


Gli occhi del cielo, - le stelle, forse
- di lacrime onusti, li ho visti,
corri, corri buon Camaxtle,
ché forse la dimora dei
quattrocento Huitznahua sta
tramontando appresso al Sole.
Scocca i dardi celesti, dalle punte
di ossidiana letali, dalle Piume di
Colibrì vibranti nel bruno tepore.
Guarda, le acque preziose stanno
lasciando il Tlalocan; dove
andranno mai così leste?
Vanno a inondare i monti,
prima, a impantanar le valli,
poi; ecco, il tuo grido lassù
è un tuono che sfronda
gli alberi, che accappona
la pelle del caimano Cipaclti.
L’erba malinalli - eccetto per la
tonsura del deserto - ha vinto,
strappata dal cranio di
Tlaltecuhtli, il mostro, ed
è ora un ciuffo smeraldo fra
le mani ingorde degli umani.
Le mani - precisamente quelle,
- che hanno torto il caimano,
viscide come serpenti, ruvide
come tutoli, religiose come grani
di mais, giada e copale. Ed
eccolo, divino Tezcatlipoca, ed
eccolo, divino Quetzalcoatl, la
coppia di saccenti,... (continua)

Alfredo Cremonese 28/01/2025 - 11:18
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