RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Opera non ancora approvata!
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La Geode Fresca di separazione, la prima cosa che fece fu andare a Parigi. A Parigi si sentiva a casa, spesso c'era andata da sola e dichiarava stupita che, diversamente da quasi tutte le altre città che aveva visitato, a Parigi non si era mai persa..
Quel giorno non sapeva dove andare...era un po' triste,ma non voleva rinchiudersi in camera e piangersi addosso. Non a Parigi! Così salì sul primo taxi libero davanti all'hotel e chiese al tassista (aveva un feeling speciale coi tassisti specie quelli parigini) di portarla in un posto poco conosciuto, perché lei Parigi l'aveva girata praticamente tutta e non una volta sola. Lui la squadrò da capo a piedi, fece un sorrisetto e propose: La Geode ....le dice nulla? Era stata terminata tre anni prima, quindi ancora in pochi la conoscevano e l'avevano visitata. E così si misero in marcia per questa sconosciuta Geode. Quando furono vicini....Mariella rimase a bocca aperta: l'amico tassista non le aveva raccontato nulla e lei non sapeva assolut... (continua) ![]() ![]() ![]()
La maga nelle spire Il fascino della Libreria Nuova di Corso Amedeo era tutto nelle capacità della libraia che si aggirava tra montagne di scaffali pieni di libri che sembravano più il frutto di uno sgombero che una disposizione realizzata col manuale dell'ISBN. Le pile di volumi, ammucchiate senza apparente ordine, si ergevano come piccole eppure maestose scogliere di carta, creando un labirinto di storie da percorrere con l'istinto più che con la razionalità. Tra quelle pareti cartacee, ogni lettore diventava un esploratore, e la libraia, la maga dei libri, un'imperturbabile guida che pareva conoscerne ogni singola pagina.
Quando chiedevi il volume che cercavi, la maga dei libri assumeva l'aria assorta di chi sta pensando intensamente a cosa avesse mangiato due giorni prima, come se il pensiero del piatto che l’aveva nutrita fosse la chiave per accedere alla memoria infinita degli scritti. La sua espressione svaniva nel vuoto per un istante, e tu, ignaro, ti chiedevi se fosse davvero in grado di ricord... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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La mensa militare Nel periodo in cui ho prestato servizio nell’Esercito, una mattina, in pausa pranzo, io e un certo Vallelunga, un collega originario di Palermo, discutemmo sugli aspetti positivi della mensa militare, verso la quale ci stavamo dirigendo. In proposito, constatai che, oltre a risultare pulita, offriva un vitto buono e abbondante. Inoltre, essendo gestita dai civili, noi militi, per fortuna, non dovevamo fare turni di corvée in cucina a pulire pentole, tegami e quant'altro.
Sull’igiene, mi rimangiai le parole. Difatti appena mi piazzai col vassoio davanti ai banconi costituiti da pannelli divisori, notai un insetto in una delle vaschette rettangolari in acciaio inox piene di cibo. «Cosa prendi? C’è la pasta al burro, gli gnocchi ai quattro formaggi, il riso al pomodoro…» inizió a chiedermi un'addetta alla distribuzione dei pasti. Le indicai il risotto, ma soltanto per esporre la mia ripugnanza. «Scusa, lì c’è un moscone morto!» esclamai schifato. «Shhh, parla piano! Sennò lo vogli... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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La mia ancora Nella folla ricerco il tuo sorriso, le persone mi passano affianco con noncuranza, come fossi un senzatetto. Se devo essere sincero, è così che mi sento. E’ il miglior modo per descrivermi. Infatti senza il tuo calore, il mio corpo non è altro che la dimora di lacrime e tristezza, una prigione che non posso abbandonare. Dalla quale non posso evadere. Giro il mondo continuamente e non posso fermarmi, altrimenti il tuo pensiero mi raggiunge e mi pugnala ripetutamente con quella malinconia che solo la tua presenza potrebbe colmare. Sei un vuoto che alcool, fumo e droghe non riescono più a colmare. Mi hai portato nella parte più buia dei miei pensieri e la pace è ormai un ricordo che giace in quella beata ignoranza che mi teneva compagnia nei dolci anni della mia infanzia; prima sognavo, adesso muoio in queste righe per non morire nella realtà. A nulla serve piangere, scrivere, ridere, lavorare, vivere, gioire, se la realtà è quella e non puoi farci nulla per cambiarla. Arrivi in quel pun... (continua)
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La mia battaglia Son tre giorni che non studio,ho scarso appetito,poco contatto con le persone e non faccio quanto mi spetta di dover fare.
Mi siedo e resto immobile, ascoltando il flusso incessante dei miei pensieri. Talvolta fermandomi a guardare un punto vuoto che mi riporta poi,inevitabilmente, sempre allo stesso pensiero: la voglia di essere libera. Il mio desidero é di una libertà autentica e pura; vorrei che il mio corpo fosse libero di muoversi,che possa assaggiare il contatto con la terra e l'aria e l'acqua. Vorrei che la mia mente fosse svuotata dalla storia della mia vita. Che fossi ancora capace di emozionarmi ed entusiasmarmi per quello che il tempo mi presenta. Vorrei vievere libera da condizonamenti, libera da doveri, libera da regole mai scritte. Desidero che il mio spirito viaggi e scopra nuovi mondi nuove persone nuove passioni. Vorrei il vento, che sibila alle orecchie qualcosa di cui non sono a conoscenza. Poi ritorno alla realtà e penso che tutto ció sia solo un utopia. E ab... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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La mia casa La mia casa è come uno scrigno in cui è racchiusa :’La favola degli oggetti parlanti’.
Ogni oggetto che guardo o che prendo tra le mani mi racconta la sua storia. Sarà per questo che non butto mai niente, ogni cosa piccola o grande che sia ha un posto nella mia vita. Spesso una cara amica, che frequenta la mia casa mi dice:’Ma queste rose imbalsamate cosa aspetti a buttarle via?’. Lo so che lo dice perché sa, chi a suo tempo me le regalò e quanto dolore mi sono costate. Ma proprio per questo motivo non lo faccio e mai lo farò, ma soprattutto perché ogni qualvolta le guardo rivivo la felicità che provai quando aprii il pacco che le contenevano, e non solo , ma anche per ricordare a me stessa che la felicità è una moneta , ha due facce. Ci sono cose che mentre le spolvero sento una lieve carezza sul cuore e senza accorgermene ….sorrido, altre momenti allegri e festaioli, oppure situazioni tristi. Non tutto è visibile agli altri,ci sono cose che fluttuano nell’aria… sono voc... (continua) ![]() ![]() ![]()
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