RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

ESSERE PROTAGONISTI


Siamo i protagonisti di un quadro, assumiamo un ruolo fondamentale, che percorriamo come delle correnti inquiete. Quando un oggetto si riflette nell'acqua, crea un immagine diversa dalla realtà, come nel caso di un tramonto dove i toni dei suoi colori all'orizzonte si riflettono nel mare. I colori con il suo diluirsi, noi con le nostre emozioni, sempre macchie lasciate da segni arricchiti dalla fantasia, o dall'aria ,fredda o calda delle stagioni. Nel prepararsi a vivere, capita di scoprire angoli nascosti e caratteristici che non sapevamo di avere. Noi potremo essere anche un elemento inventato per rompere la monotonia del nostro quadro. Cerchiamo sempre di creare sensazioni dopodiché come una lama usata a taglio le protendiamo verso il cielo. Lasciamo quindi che la linea dell'orizzonte con le sue sfumature impercettibili completino il quadro, nel riempire il senso della vita con l'atmosfera che caratterizza noi come unici soggetti nel respirare l'aria e il e suo colore.
Angela Pa... (continua)

Angela-Paola Baroni 21/05/2016 - 17:31
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Essersi venduto per lei.


In quel bacio non vi era nient’altro che dolore.Era arrabbiato con lei per aver fatto l’amore con un altro, non sapendo ancora del tutto la verità, per averlo salvato da morte certa, per averlo fatto impazzire in tutti quei mesi, per avergli dato un briciolo di anima, per averlo … spiazzato. C’era tutto quel dolore che nessuno poteva sentire se non lui. Il dolore di non poterla avere per sé perché ormai il suo cuore apparteneva ad un altro. Qualcuno che l’ aveva ingannata. Qualcuno che non l’amava come invece avrebbe potuto fare lui. In quell’istante realizzò tutte queste cose e si rese conto di essere diventato pazzo per lei. Di aver venduto tutto quello che c’era in lui per lei.... (continua)

FraAaron 759 16/05/2015 - 10:38
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Eternità pulsante


Non esiste solo un tempo, ma miliardi. Uno per ogni essere vivente, uno per ogni pietra. Nella solitudine è più facile andare a scandagliare nel proprio tempo. Anche la poesia è un frammento del proprio tempo, come le gocce di sudore e i sogni.

Quando siamo insieme agli altri il nostro tempo interagisce con quello di chi ci sta intorno, creando delle interferenze, e così tutto diviene più difficile. Lo stordimento ne sarà una delle conseguenze, a volte avviene "la perdita del proprio tempo" perchè gli altri lo hanno influenzato.
Ogni secondo è prezioso e inutile, tutto dipende da noi far sì che non venga sprecato, anche un pensiero può comprendere l'eternità la quale rappresenta il fine ultimo del nostro tempo personale.

Vivere intensamente non significa fare bungee jumping, ma imparare a riconoscere il nostro orologio interiore, ascoltarne il tic tac, spianare la strada alle rughe e ai ricordi, trovare il velluto nel vecchio che avanza, accettare il dolore come fo... (continua)


Vincent Corbo 06/11/2016 - 09:58
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Ex novo


Quando ci si sveglia da un sonno ristoratore, il mondo sembra creato ex novo. La prima cosa che "sento" è il mio corpo, il suo calore rassicurante, la consistenza delle sue ossa. Poi la luce. Dalla luce emergono le cose, i mobili, le coperte, gli occhiali, l'ipad, i primi pensieri, le prime paure, il primo paradosso. Il senso di estraneità.


Il bilancio della mia vita, in negativo. I ricordi, le facce, i volti delle persone che conosco. Di molti, dubito che siano esistiti realmente. Sono solo passati nella mia vita, fotogrammi, immagini. Cosa c'è di reale in tutto questo? Arrivo a pensare di avere sedici anni e di stare al campeggio, mangiato dalle zanzare e affaticato dal sole cocente.


Ho cinquant'anni e il mondo si sta creando ex novo. I primi raggi di sole, la prima mosca che comincia a ronzare e a disturbare, la necessità di far pipì, i primi elementari bisogni. La testa che inizia le sue prime elucubrazioni, due più due fa quattro, il fallito golpe in Turchia... (continua)


Vincent Corbo 18/07/2016 - 08:35
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Farsi aiutare non e segno di debolezza: ma di forza.


Telefonate, e-mail, social network, chat room: mai come ora sono stati così accessibili tanti mezzi per comunicare. Tuttavia, in questo mondo iperconnesso sono in tanti, sia giovani che anziani, a sentirsi estremamente soli. Come mai? Nel libro Solitudine: l'essere umano e il bisogno dell’altro, i ricercatori John T. Cacioppo e William Patrick approfondiscono l’argomento della solitudine. Fanno riferimento a uno studio secondo il quale “un uso più intenso di internet può accrescere l’isolamento sociale e la depressione quando sostituisce forme più tangibili di contatto umano” Il ritmo frenetico della vita imposto dalla società moderna non agevola certo i rapporti umani. Il calore che si comunica con un sorriso o uno sguardo non si può trasmettere attraverso una telefonata o un’e-mail.
Quanto abbiamo appena detto può verificarsi sul posto di lavoro, ma ancor più nella cerchia familiare. In molte famiglie si va e si viene senza mangiare insieme né conversare. Gli adolescenti hanno il lo... (continua)

donato mineccia 20/02/2015 - 14:12
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Ferdinandea


C'era una volta un'isola, una piccola isola che nessuno vedeva.
Era molto timida ed era rimasta sotto il mare. Non era proprio sprofondata negli abissi, ma giusto un po' sotto il pelo dell'acqua per non farsi vedere: una mezza dozzina di metri.

Era in una posizione favorevole, riusciva a non essere vista, ma vedeva il cielo pochi metri sopra di lei e vedeva il passaggio del mondo che viveva tra la superficie e il suo suolo.
Poteva vedere pesci, delfini, polpi ed anche gli uccelli marini che si fiondavano sott'acqua per pochi secondi nel tentativo di ghermire le loro prede.
Vedeva anche le barche, perlomeno la parte sommersa delle stesse, dalle quali si affacciavano a intermittenza degli strani esseri che non riusciva a inquadrare bene per il riverbero dell'acqua, però vedeva bene le loro reti che penzolavano verso il suo suolo e nelle quali finivano i pesci ignari della loro presenza.
Insomma non c'era da annoiarsi; non era certo una vita movimentata, ma non c'era, a ben guardar... (continua)


Glauco Ballantini 09/07/2015 - 11:05
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Ferite / fiori


Senza nessun preavviso,
oppure no/ si celava la menzogna.
Si profilava tra una finestra socchiusa tra crepe nel legno usurata dal tempo, pioggia e vento lasciavano impronte di mani beffarde, illusorie a raccontare carezze senza brezza/
nascoste in pieghe lontane
di un tempo meschino/
Portavano solo maschere.
Maschere che celavano il dolore antico di un bimbo /
scalfitto nell'anima.
Fiori come dolori si aprivano
tra le crepe del sole in una finestra senza luce, abbagliata e confusa dall'ego narcisista di un poeta
che non sapeva distinguere l'amore per le troppe ferite che si portava
nel cuore.
Invidiava la luce splendente
di un anima che aveva reso
alla gente emozioni e verità attraverso il suo unico modo di amare /
Pulito e sincero che non confondeva con niente,
se non era il sole a sorgere
nel mattino, di quel mare profondo.
Ma era il dolore confuso di un ego persuaso, ad essere dominato
dalla potenza di un male che voleva a tutti costi primeggiare sul mare.... (continua)

Margherita Pisano 03/12/2019 - 14:41
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Fermarsi


Fermarsi, riflettere, contemplare un istante, un attimo, un' emozione. Molti credono che la vita debba essere vissuta come se fosse un tunnel unidirezionale, step by step, senza mai fermarsi, guardare solo avanti senza mai chiedersi il motivo dei passi che verranno commessi, senza mai chiedersi il perché delle azioni delle quali noi saremo agenti scatenanti. Provate per un attimo a non vivere come se foste la miccia di un petardo appena acceso che anela ad esaurirsi per consumarsi e fare breccia un istante dopo la sua completa distruzione, così non vi godrete mai nulla. È giusto avere progetti ma sedetevi ogni tanto sulla panchina del presente perché futuro dopo futuro rischierete che la vostra vita non sia vissuta e goduta pienamente in alcun istante.... (continua)

Davide Pisoni 21/11/2020 - 03:30
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