RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Opera non ancora approvata!
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I colori di un\\\'anima gentile colori... tanti colori.. piccoli... uniti.. con l'odore di una pioggia che sapeva solo lasciarci un po vuoti... e bagnati,ma in fine c'è quell'abbinamento di colori tutti insieme che sembrano riempirci dopo quel vuoto.. dopo quelle strade che hai passeggiato sotto la pioggia.. e poi cosa vedi? un sole che fa male agli occhi, ma che non riesci a smettere di guardare, vorresti essere un falco forte cosi forte da riuscire ad affrontare quel sole.
Affianco a quel sole quei piccoli colori.. che aiutano a farti capire che la vita può sempre sorprenderti anche dopo la pioggia c'è qualcosa... anche dopo la morte c'è una nuova vita, anche dopo la cenere si rinasce come una fenice... che brucia le proprio ceneri a costo di tornare in vita, di tornare dal mondo che è riuscito ad offrirci cose brutte, belle, bei sorrisi, sguardi inaspettati, baci caldi come la sabbia del deserto e contatti screpolati come labbra non curate.. fanno male quelle labbra, ma non dobbiamo mai aver paura di curarle, di... (continua) ![]() ![]() ![]()
I cortili I cortili
Quando passo davanti ad un vecchio palazzo entro per scoprire un mondo dimenticato, non lontano, ma sconosciuto alle nuove generazioni. Mi immagino bambina a giocare ai quattro cantoni oppure ‘ uno ,due, tre… stella. I maschietti sporchi sudati, e spesso con le ginocchia sbucciate, giocare con un pallone, il più delle volte mezzo sgonfio. Alzo lo sguardo e mi assale la visione di davanzali colmi di vasi di gerani o di basilico. Come una musica lontana risento le voci delle mamme che si sgolavano per chiamare i figli per il pranzo o per i compiti. Era vita semplice, ma vera. L’amico/a la vedevi tutti i giorni e ne condividevi la presenza,i sogni e le emozioni . C’era uno scambio di passeggiate, di libri e a volte anche di vestiti. Oggi su internet cosa si scambiano? Foto ? Messaggi, che alla prima occasione cancelleranno per liberare la memoria del telefonino? Fra qualche anno sfoglieranno album vuoti e diari rimasti in cartoleria. E cosa lasceranno a ch... (continua) ![]() ![]() ![]()
I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati la mattina L’uomo con sul dito una coccinella della poesia a tema di marzo si lascia scivolare sulle gambe. Ora dorme. La testa ricurva in avanti, nella sfumatura intensa di un’alba che gli pesa sulle spalle.
Il coleottero a piccoli passi torna tra gli alberi sulla tappezzeria. Fino ad ora non era stato molto fortunato. Era uscito di casa per trovare una foglia dove lasciarsi amare da un raggio di sole, non se ne era accorto nessuno. Aveva altre domande, diverse da quelle dell’uomo. Le fronde mormoravano di una coccinella come lei, solo più vorace, dalla livrea arancione e gialla nel grande bosco lontano che aveva tutta l’intenzione di governare da dove lo sguardo può arrivare… fino a capire quanta sia stata la fortuna di esserci. Un’altalena dondolava da sola, si sentiva smarrita. Degli abeti secolari non restava niente, se non il ricordo disegnato nel cielo dai petali dei piccoli fiori. I saggi gufi, le vecchie querce continuavano a morire. Restavano loro, i fiori. Giovani fari capaci di c... (continua) ![]() ![]() ![]()
I GATTI DEL QUARTIERE In un piccolo quartiere periferico di un paesino dell’entroterra campano, confinante con la Puglia e col Molise, vivevano alcune famiglie che, amanti dei gatti, ne avevano numerosi davanti alle proprie abitazioni, in quanto li accudivano dandogli da mangiare.
La presenza di quei gatti era motivo di discussione con altre famiglie dello stesso rione, che, infastidite da quei pelosetti, dopo aver messo delle esche avvelenate, ne causarono la morte di tutti. Alcune famiglie rimasero rattristate per l’accaduto, altre ne esultarono. Accadde che durante il periodo estivo, alcune famiglie, proprio quelle che avevano avvelenato i gatti, si ritrovarono davanti alle loro abitazioni, serpenti, topi, lucertole, e altri animaletti non graditi. Rimpiangendo i gatti avvelenati e preoccupati dalla presenza dei nuovi arrivati, molti si attivarono per procurarsi dei gatti, palesando così al vicinato di essere ben disposti a tenerli nel quartiere e persino davanti alle proprie abitazioni. ![]() ![]() ![]()
I gesti eclatanti non salvano le relazioni. I gesti eclatanti non salvano le relazioni tra due persone.
Cercherò di esprimermi meglio. I gesti eclatanti possono salvare una relazione da un precipizio, ma non riescono a mantenere salda una relazione a lungo. Le crisi, inutile prenderci in giro, colpiscono tutti: dalle coppie unitesi da poco, fino a quelle che ormai di inverni e primavere ne hanno visti così tanti da averne perso il conto. In queste crisi può dunque capitare che qualcosa venga meno: dalla semplice attrazione fisica, fino a quella armonia nel parlare e nell’ascoltare l’altro. E allora via coi litigi; con le parole forti; i silenzi; le urla; i giorni passati senza sentirsi. Si ha quindi una relazione destinata a precipitare e schiantarsi a terra da un’altezza così elevata che lo schianto distruggerebbe definitivamente quella relazione. Per risolvere queste situazioni di forti tensioni, si giunge quindi al gesto eclatante, come un ultimo e disperato tentativo per salvare la relazione: un viaggio; un gesto sempr... (continua) ![]() ![]() ![]()
I gesti eclatanti non salvano le relazioni: un breve racconto. Quel giorno Stephane arrivò puntuale all’appuntamento a casa del signor Jacques De Bois: le 18:00 esatte.
Non era solito arrivare in orario agli appuntamenti: generalmente tardava volutamente concedendosi il cosiddetto quarto d’ora accademico; altre volte, invece, era semplicemente ritardatario. Ultimamente, tuttavia, stava riuscendo sempre più spesso ad essere più puntuale. Suonò al citofono due volte velocemente, come per essere certo che il segnale elettrico fosse arrivato e il citofono all’interno della casa di Jacques De Bois suonasse. Fuori pioveva piuttosto forte, ma per fortuna Stephane riuscì a non bagnarsi troppo grazie all’ombrello. Attese qualche secondo. -Sì?- chiese una voce umana dal suono metallico reso tale dal citofono. -Sono, Stephane, monsieur De Bois- rispose Stephane. -Ah, sì- fece di ricambio Jacques e aprì. Stephane entrò nel condominio e dopo aver chiuso l’ombrello e averlo scotolato per far cadere l’acqua che vi era ancora impregnata, salì al secondo... (continua) ![]() ![]() ![]()
I giovani e i social Ricordo una frase citata nella Pasqua del 2000 da Papa Giovanni Paolo 2,persona che gradisco. Suscita tenerezza verita;se vivi in mezzo ai giovani dovrai anche diventare te giovane detta prima in polacco la sua lingua madre poi in italiano. Nel senso che anche parecchi anziani sono approdati nell'era moderna.
Per quanto riguarda i social network,la rete ormai pubblichiamo video alcuni senza senso, foto sembra quasi che se non appari ti manchi qualcosa quel senso di appartenenza al tuo Se. Che poi,è una questione che colpisce anche i più piccoli che sanno usare un cellulare,quando loro coetanei lavorano in specie di miniere in Africa per far funzionare i nostri telefoni;mentre multinazionali che gestiscono varie applicazioni si sono arricchite negli ultimi quindici anni circa. Alla fine,è solamente un processo evolutivo, l'uomo nelle sue esistenze precedenti ha sempre avuto curiosità di conoscere sapere,di andare oltre oggi, finalmente possiamo dire di promulgare apparire,ma è il f... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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I miei ampi spazi Percorrevo larghi ed ampi viali colmi di luce, calzavo larghe foglie, cavalcavo fulgenti comete, mi specchiavo nelle notti stellate: senza baratri, nè muri da scavalcare, nè filo spinato da mordere. Poi mi accadde di perdermi lungo la via. Mi ritrovai ad affrontare mareggiate. Nel caos persi la mia vecchia bussola, si spensero tutte quante le luci ed io rimasi al buio. Mi smarrii così in oscuri anfratti. Percorrendo stretti cunicoli e strisciando fra sorci e vermi, mi accorsi di aver perso i miei ampi spazi. Inerme e spogliata delle mie certezze, vagai per giorni alla ricerca di essi. Li ritrovai, in un misero angolo. Sguazzavano fra detriti e scorie, amoreggiavano con scolorite maschere, odoravano fiori finti e ascoltavano spudorate menzogne. Reclinai all'indietro il capo, per raddrizzare il mondo: chè mi parea capovolto. Cominciai a sciacquarmi con l'acqua di fiume e con entrambe le mani bevvi acqua dai ruscelli. Lasciai che il sole asciugasse i miei capelli e mi tingesse di rosso le... (continua)
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