RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Opera non ancora approvata!
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L'uomo e il progresso Notte silente, d'incanto un concerto di suoni nell'aria si sente e la musica delle sfere s'espande dolcemente.
Allora va il remoto ricordo di fanciulla d'un tempo quando incantata ammiravo lo spendor del firmamento, ma c'è qualcosa di strano lassù! Luna lucente perlacea e lontana sei del tuo regno la bianca sovrana, or nel tuo mondo sei triste anche tu scruti la terra e non sorridi più. Tu odi il pianto d'un bimbo mai nato non vedrà mai il tuo manto stellato! Echeggia nel cielo il cupo suono d'un rombo e grida di morte si sente d'intorno, or senti il grido d'aiuto del tuo sposo il mare e con sgomento vorresti gridare ; ho triste fato che incombe laggiù! Folli uomini fermatevi adesso voi che siete artefici del vostro progresso, non vedete che la natura il mondo intero per quello che voi chiamate progresso vi condurrà a un fatale decesso?
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L'UOMO E LA BESTIA Volevo, quel giorno, fare una passeggiata per i campi. L'aria era gradevole e i primi giorni di aprile aprivano le porte alla primavera. Le viole emanavano un profumo che sarebbe stato impossibile non sentirsi rinascere... le margherite coloravano il prato e nei fossati le anatre selvatiche portavano a spasso i piccoli anatroccoli nell'acqua rimasta. Camminavo piano cercando di non lasciare passare nessuna di queste cose. Arrivato a un angolo di fosso, da lontano intravvidi un qualcosa di scuro ma non capivo cosa potesse essere. Mi avvicinai pensando fosse qualche cumulo di foglie secche portate dal vento e invece, con grande stupore, mi accorsi della presenza di un cane lupo.Accovacciato su se stesso, mi guardava con occhi di supplica e non sapevo se fidarmi e avvicinarmi o deviare il percorso. Poi, ancora con maggiore sorpresa e guardando attentamente, mi accorsi che il cane era una lei e che (non ci volevo credere)stava allattanto due gattini piccoli.Mi avvicinai piano e la accarezz... (continua)
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L'uomo in pace Un giorno un uomo entrò nell'acqua; era con alcuni suoi amici e mentre stava nuotando si accorse di essere lontano. Stette per un po con lo sguardo rivolto indietro e nel mentre una sensazione di libertà gli cresceva dentro.
Il volto iniziò a sorridere e, mosso da una forza sconosciuta, l'uomo proseguì in avanti. Arrivato ad un certo punto si fermò con il cuore in petto e ammirando l'orizzonte di fronte a se sospirò. Calma e silenzio erano lì con lui e tutto ora sembrava più bello; si abbandonò e pian piano chiuse gli occhi. Stava a galla disteso eppure percepiva un lieve senso di profondità; l'uomo incominciò ad entrare dentro il suo corpo, e via sempre più giù. In quel momento nessun problema esisteva, nessun disagio si palesava, soltanto la pace. La vera quiete che sentì dentro di sé e che sembrava fondersi con quell'oceano tutt'attorno gli diede la spinta per penetrare al di là; eccola la verità, il Nulla; l'Essere da cui tutto proviene; il tempo si era arrestato. Con estrema le... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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La bellezza più riposta Nutrire profonda ammirazione per la bellezza della natura,
in particolare per “quella bellezza più riposta”, rappresentata dall’armonia e dall’ordine, che affascina le menti scientifiche. Ma non occorre essere scienziati per apprezzare la bellezza e l’ordine che vediamo attorno a noi. Questi sentimenti di meraviglia e riverenza sono una prerogativa dell’uomo: neppure l’animale più intelligente è in grado di provarli. Tuttavia il nostro interesse per la natura non si ferma qui. Persone riflessive di ogni età si sono chieste: A chi va il merito del modo meraviglioso in cui sono progettati gli organismi viventi? Anzi, facendo ancora un passo indietro, perché esistono? E che posto abbiamo in questo disegno? La scienza e l’introspezione non possono rispondere a queste domande. Ma la Bibbia, che è ispirata da Dio, fornisce risposte veramente soddisfacenti. Questo antico libro sacro spiega che le caratteristiche che ci distinguono come esseri umani sono attribuibili al fatto ch... (continua) ![]() ![]() ![]()
la lingua e come un timone Quante volte e capitato di dire cose che non pensavamo! O di parlare senza ascoltare… magari alzando anche il tono della voce. Tutti noi dobbiamo onestamente ammettere, che si deve fare un vero sforzo per controllare la nostra lingua.
Si, la lingua è un organo prezioso che ci permette di parlare, ma che spesso viene usata male. Molti se ne servono per mentire, calunniare, rovinare la reputazione. Morte e vita sono in potere della lingua,... spesso fa sentire la sua presenza, e influenza vantandosi di grandi cose, sia nel bene che nel male. La lingua e come un piccolo fuoco, che se, è alimentata da impulso come ira, odio, eccetera… ha la capacità di provocare indicibile danno... basta una scintilla per incendiare una foresta. Ma come può un piccolo membro fare così tanti danni, o spegnere un incendio? Immaginiamo una nave: lei è soggetta alla forza di venti e onde impetuose! eppure non sono queste forze potenti a determinare la rotta della nave, ma: è la posizione del... (continua) ![]() ![]() ![]()
La barba attraverso la pietra Non vi è nulla di geniale che sia inventato: esso deriva piuttosto dall’ispirazione. Il bambino è geniale per natura: conserva memoria dell'origine, che si perde non solo con il tempo, ma anche attraverso di esso.
Geniale è l’osservazione che vede la barba di Barbarossa crescere attraverso il tavolo. Accade fin tanto che l’imperatore sogna. Egli si desta, appare nel tempo quando la barba tocca ormai il pavimento. La lancetta ha compiuto il suo giro, la campana rintocca. Nel mondo in cui la forbice non taglia, la barba può crescere anche attraverso la pietra. © Paolo Melandri (24. 2. 2022)... (continua) ![]() ![]() ![]()
La botte di Diogene Esco dall’università con la mente talmente in effervescenza che il mio corpo non riesce a contenerla. L’intuizione di qualcosa di non ancora ben precisato è una scossa di adrenalina, come se mi avessero consegnato le chiavi dell’universo.
Cammino velocemente al ritmo incalzante dei pensieri germinati in quell’ora di lezione su Diogene. L’avevo già studiato di sfuggita al liceo, come filosofo minore, ma non lo avevo mai considerato veramente se non all’ombra di Platone e Aristotele. Eppure oggi qualcosa mi ha colpito. Di solito si sente parlare di cinismo in termini dispregiativi, quando non viene sventolato come un vestito alla moda. Come al solito i concetti filosofici ridotti ad uso e consumo della massa perdono di profondità. Rimane solo ciò che fa clamore. I miei passi rimbombano sul marciapiede, confusi a quelli di altri passanti che di fretta si rifugiano in un negozio piuttosto che in un altro. E’ la vigilia di Natale. La festa dei regali sta per arrivare e l’abbondanza s... (continua) ![]() ![]() ![]()
La Cala del Leone Ricordo nove anni fa, in un giorno d'aprile come questo, scendevo le scale di legno fissate nella roccia tenendo un'altra mano. Facevo strada, con passi lenti e pieni di adrenalina, a lei che quel sentiero tra gli alberi non lo aveva mai calcato. Finito il boschetto, la piccola spiaggia incastrata in una gola tra due monti veniva morsa violentemente davanti a noi dalle onde di un mare brutale. Io, che venivo da una città di porto, credevo di conoscere il suo ritmo. Proposi allora di aspettare la sfuriata delle onde più grandi per poi saltare dallo scoglio sulla rena quando sarebbe stato il turno di quelle meno violente. Le studiavo, uno, due, tre, quattro grandi. Cinque, sei, fino ad arrivare a dieci piccole. Dopo qualche minuto di contemplazione decisi fosse questo il piano: al mio quattro saremmo saltati e il tempo fino al prossimo ruggito di schiuma ci sarebbe bastato per superare a corsa il tratto di spiaggia più stretta. Uno, due, tre, quattro, saltammo. A metà corsa mi accorsi ch... (continua)
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