RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Enrichetto

Enrichetto, esile come una spiga di grano, somigliava vagamente a Stan Laurel. Bianco in volto, come fosse allergico al sole, non usciva quasi mai dalla piccola casa che divideva coi fratelli, dedito alla sua gestione millimetrata come la carta dei disegni delle medie, rosso su campo bianco. Ti chiamava con la sua voce asmaticamente flebile quando si affacciava, di tanto in tanto, per tirare di sotto dalla finestra del piccolo bagno i resti della verdura incartati in buste di carta, da dare alle galline. Lo si poteva vedere solo così, a mezzo busto, incorniciato in una piccola televisione.
Il suo regno era la casa che manteneva pulita ed in ordine. Ogni angolo, ogni superficie era oggetto di una cura scrupolosa, come se l’incedere del tempo potesse essere fermato con una scopa, un panno, o con l’ordine assoluto degli oggetti. Enrichetto si svegliava presto ogni mattina, quando ancora il cielo era di un grigio pallido e le ombre delle case si allungavano sui vicoli stretti. Sedeva al t... (continua)

Glauco Ballantini 14/04/2025 - 11:51
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Il Custode del Foro

Era il difensore della tradizione, l’ultimo baluardo di un codice non scritto che si respirava solo in certi luoghi. Non parlo di Wimbledon, né del Foro Italico, ma del Dopolavoro ferroviario, un circolo dal nome modesto e dalla storia fatta più di abitudini che di tornei. Ci andavamo con gli amici a giocare a tennis, più per stare insieme che per emulare McEnroe o Borg. Non era Villa Lloyd, non era lo Junior Club, era soltanto un campo di cemento in mezzo a un prato, incastonato tra i binari e una siepe troppo alta per essere vera. Ma per noi era tutto.
All’inizio non c’era nemmeno un custode. Le chiavi si ritiravano in una stanzetta che odorava di cuoio e disinfettante, si firmava un foglio a quadretti, si pagava in contanti e si portavano via. Il primo che prenotava alle 7:30 del mattino diventava, di fatto, il “guardiano” del campo per tutta la giornata. Spesso anticipavamo l’ingresso di qualche minuto, magari di mezz’ora, giocavamo all’alba con la freschezza addosso e la rugiada ... (continua)

Glauco Ballantini 17/06/2025 - 10:27
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