Il canto dei pianeti
Lasciando il bel pianeta
d 'azzurro di roccia e d'erba,
mi rivolgo alle stelle eterne
luminose silenti e pur belle.
S' apron mondi che non conoscon
tramonti,
Il picchiar degli anni.
Marte di rossa veste
mi si para ove non ve' traccia di celeste.
Li ove tutto s' arrossa
nel silenzio d 'un giorno
senza pioggia ma s'o ode
la sferza del vento solingo
che non placa.
Quinci, volar felice su Venere
l' astro della sera.
Di lungi s affaccia al vespro di Gea nel
lampeggiar sottile.
S' arroventa il solo
alla luce maldetta,
della sabbia ne fa un foco
non arde d amor !
Ma d' una vampa che
da infinito tempore lo squassa.
Canta s' incorona Giove
nel buio senza alba .
Signor glorioso anco tu
intorno al sol fai danza.
Senza solo ma fatto d' aria
si rigonfia tuona e lampa nelle sue viscere senza posa.
Mai vide il nascer della vita,
mai conobbe come ella si degrada.
Lividi ancor piu compulsi
dallo splendor dell astro,
Satu... (continua)