Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Marzo 1942 Marzo 1942
Sildom Minunni 14/04/2017 - 19:55 commenti 1 - Numero letture:1164
Al mattino Una pioggia incessante scivolava, da ore, tra le vie e le stradine delle campagne. Una donna dalla sagoma scura, vestita di nero, snella, camminava all’ angolo della strada. Il suo sguardo era fisso nel vuoto, gelido, freddo come il sole quella mattina e le voci degli uccelli che sembravano spente e senza vigore. La donna, continuava il suo cammino senza avvertire le intemperie , si fermava qualche secondo per adagiare le buste che portava al suolo e riposare le spalle, poi ripartiva. La osservai ancora, si stava avvicinando a me, riuscii a distinguere i tratti del suo volto ora più nitidi, i suoi occhi erano vuoti, di pietra, aveva i capelli raccolti sul capo e qualche ciocca nera si disponeva disordinatamente ai lati del volto. Continuai a fissarla, ero quasi ipnotizzato da quella figura così esile e rigida, percepivo in lei qualcosa che la rendeva diversa. Ero ancora lì, parcheggiato nella mia automobile , nella mente, il caos, turbinii di pensieri lasciavano posto ad altri,... (continua)
Sildom Minunni 11/06/2017 - 19:39 commenti 1 - Numero letture:1173
Lucida follia Non credo di aver mai avuto una vita invidiabile; piuttosto monotona e al quanto modesta, non ho mai desiderato ascoltare il mio nome sulla bocca della folla, semplicemente non sono nato per questo. Non credo in Dio da molto tempo oramai, ma mi piace pensare che al di sopra di ogni singolo uomo, anche il più influente e potente, esista una sorte di essenza superiore che tracci il nostro destino. È una fede elementare, lo so, ma non posso far meglio di così, ho bisogno di avere certezze. Del resto non ho tempo di formulare le domande che vorrei pormi . è tutto un caso? Insomma sono un tassista londinese di quarant'anni, la solitudine è la mia miglior amica e peggior nemica e le poche donne che ho conosciuto erano gli ologrammi della famiglia che avrei tanto voluto costruire. Forse devo credere che questa è la mia “missione sulla Terra", forse devo accettare la mia situazione e pazientare, aspettando giorni o addirittura mesi. E se passassero degli anni? Io non ho l’eternità, ho ... (continua)
Sildom Minunni 19/11/2017 - 19:42 commenti 1 - Numero letture:1029
L'errore L'autunno addobbava i giardini in letti di foglie secche e scricchiolanti, poi ammucchiate in grandi cumoli dai domestici. Agata amava tuffarsi dentro quelle praterie ampie e profonde, le ricordavano il mare, miraggio d'un estate ancora lontana. Dopo scuola era il suo primo pensiero. Le foglie le si intrecciavano tra le ciocche bronzee dei capelli e tra i costosi e variopinti vestitini che adorava indossare in ogni stagione. Quella dolce e bella bambina di appena sei anni poteva desiderare qualsiasi giocattolo, tanto ricca la sua famiglia, eppure nulla era meglio di giocare in giardino con quel che offriva la natura. Era così diversa Agata dagli altri bambini della sua età, diversa da tutti quei fanciulli che non potevano permettersi una balia, che possedevano giocattoli usati e rotti, che ricevevano un bacio sulla fronte prima di andare a dormire o un semplice abbraccio prima di andare a scuola, che al mattino trovavano i genitori ad aspettarli e non la casa vuota. Ad Agata certi &qu... (continua)
Sildom Minunni 11/04/2017 - 13:11 commenti 4 - Numero letture:1431
Cos' è che rimane Mi chiedo se sia normale passeggiare in una serata alle idi di agosto mentre il rumore delle ruote di una bicicletta scandisce il tempo e smuove l’aria, per rendersi conto che in realtà quel suono sgradevole è l’unica cosa che separa te da una profonda quiete, uno di quei silenzi soffocanti, cattivi. È strano, ma credo dopo tutto che sia in questi momenti che si assapori la solitudine, non quella dell’anima certo, piuttosto quel senso di vuoto che ti spinge a fermarti in un’aiuola, togliere le scarpe e poggiare i piedi nudi sull’erba fresca e la terra calda e granulosa così; solo per risvegliare i sensi intorpiditi e sentirsi vivi. Non credo che un agglomerato di palazzi fatti di pietra abbia un’anima, ma se mi sbagliassi questo posto sta morendo, le persone muoiono, anche in senso fisico certo, ma non è quello che intendo. L’asfalto è sbiadito dalla pioggia, ma è ancora privo di crepe, non v’è motivo di stenderne un altro strato, ma non ho memoria di operai all’opera su queste strade ... (continua)
Sildom Minunni 03/09/2018 - 22:44 commenti 3 - Numero letture:1057
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