Nel periodo in cui ho prestato servizio nell’Esercito, decisi di frequentare il corso di paracadutismo, sia per provare l'ebbrezza della caduta libera che per conseguire il brevetto. Completai soltanto la parte teorica dal momento che per una serie di circostanze non ebbi la possibilità di raffermare.
Ricordo che le lezioni venivano tenute in una grande aula da un sergente istruttore di origine calabrese che paradossalmente di cognome si chiamava Alati. 
«Sergè, cosa bisognerebbe fare se il paracadute non si dovesse aprire?» gli chiesi un pomeriggio mentre il corso era in corso.
«In tal caso è consigliabile insistere più volte nel tirare energicamente la maniglia. Altrimenti, ci si affida al paracadute ausiliario che si trova a destra.»
«Capisco, ma qualora non si aprisse nemmeno quello?»
«Beh, capirai al “volo” che era meglio rimanere con i piedi per terra.»
Dopo quella risposta, quasi tutti i miei commilitoni presenti, sollevando e muovendo le braccia come se fossero ali d'ucce... (continua)

Erano passati ben tre mesi dall'ultima volta che io e Riccardo, il mio collega avevamo ricevuto lo stipendio da Mario, il titolare del negozio di ferramenta per il quale lavoravamo. Il boss, quasi quotidianamente, si giustificava adducendo i costi di gestione, le tasse e la merce da pagare ai fornitori, pregandoci dunque di pazientare per gli accrediti.
Riccardo continuava comunque a dare il massimo, sebbene, in più occasioni, tendesse a manifestare segni di preoccupazione e di nervosismo. D'altro canto i suoi risparmi stavano terminando e, avendo a carico la madre e la sorella, la sua situazione non era certamente delle migliori. Per me, al contrario, dal momento che vivevo con i miei genitori ambedue pensionati, le incombenze e i grattacapi risultavano pari a zero. Tuttavia, per una questione di principio, attuai il quiet quitting che consisteva nel fare il minimo indispensabile, assumendo inoltre un atteggiamento cinico e indisponente. Della serie: no money, no party.
Le settimane... (continua)

Wallace, uno scienziato di Edimburgo, dopo anni di duro lavoro, realizzò un computer talmente intelligente capace di rispondere a moltissimi quesiti, anche di natura esistenziale. Da buon scozzese lo battezzò col nome di Mac. (Macintosh non c'entra)
Una sera, l'uomo rincasò sbattendo pesantemente la porta alle sue spalle in quanto ricevette l'ennesimo due di picche. Si aggirò per le stanze di casa incazzato come una iena, finché non accese il cervello elettronico per fargli una domanda tramite il microfono.
«Perché non riesco a trovare una fidanzata?»
Mac, in men che non si dica, attivò la fotocamera per scannerizzare il volto del l'inventore.
«A vadditi 'nto specchiu!» gli rispose l'elaboratore con voce cibernetica.
Un malware aveva predisposto il computer in lingua siciliana, quindi per Wallace l'invito a guardarsi nello specchio passò inizialmente inosservato.... (continua)

La camera la ritenne accogliente e pulita, per di più offriva una vista mozzafiato sul mare. Già pregustava le belle camminate che avrebbe fatto sulla spiaggia, per non parlare dei comfort di quell'hotel meraviglioso. Tuttavia, ebbe l'impressione che il personale mostrava nei suoi confronti un'eccesiva solerzia.
I figli della donna, Giovanni e Adalberto, prima di salutarla, si prodigarono a disfarle le valigie.
«Mammina, mi raccomando, non prendere troppo sole. Passa buone vacanze» le disse quest'ultimo.
I due fratelli, una volta usciti da 'La Violetta,' alzarono lo sguardo per osservare con mestizia una delle finestre sbarrate del quarto piano della struttura. La loro madre, da anni sofferente di gravi disturbi mentali, presto si sarebbe accorta che in realtà non si trovava in villeggiatura.... (continua)

Intrecciamo le lingue e le mani, generando così una fusione di due essenze.
Ogni bacio equivale a un sublime colpo di piccone, mirato a distruggere le barriere innalzate in passato per preservare il cuore da nuove spezzature.
Chiudiamo gli occhi, ovattiamoci in quest'intenso e profondo catarsi che fa rima con amarsi.... (continua)

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