Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Un pranzo particolare -1 Finalmente ci siamo rivisti!
Dopo venticinque anni è stato stupendo pranzare insieme. Certo, è durato poco ed è sembrato anche di meno tanto il tempo è volato via. Prima di entrare nel locale ci sono stati autentici momenti di gioia. Avevamo entrambi voglia di tuffarci nel passato, i modi di dire che avevamo, e quel suo cercare di finire le frasi che iniziavo anticipando quello che volevo dire, o dicendolo insieme come in un coretto. E' stato un modo per tranquillizzarci a vicenda. Si sa che in momenti di tensione o si parla poco o troppo, il nostro era un parlare soprattutto teso a confermarci che eravamo proprio noi. Certo, erano passati anni, ma la sostanza era la stessa. A chi ci avesse visto in quei pochi minuti prima di arrivare al locale avrebbe raccontato di due scemi che ridevano e scherzavano, come bambini ai quali era stato ridato il gioco che avevano perso! Appena seduti, mi ha detto: Beppe Billi 17/03/2022 - 14:30 commenti 1 - Numero letture:423
La cinquina “Cinquantotto…”
Anche oggi, Carla è arrivata in anticipo, ed ha preso le cartelle migliori. Quando la accompagnano sempre così, se deve prendere l’autobus invece, le capita anche di mancare uno o due giocate. Gli è rimasta questa, di soddisfazione; d’altra parte vita grama, da quando è entrata per così dire nella numerosa famiglia del marito. “Trentadue... ” Le sembrava che tutto scorresse per il meglio. Certo, entrare in una famiglia con i suoceri e due zie non le hanno mai fatto balenare in mente di mettersi in un guaio. Non fece neanche, al marito, la richiesta di separarsi dalla famiglia di origine. E si che le premesse c’erano tutte per spingere in quel senso, ma lei ha adottato nel tempo la filosofia del “tira a campare” senza voler influenzare il corso della sua vita. Era abituata a un altro tipo di famiglia, e pensava che tutte le famiglie dovessero essere un po’ simili alla sua di origine. “Quindici…” Magari pensava che con la nascita delle figlie, a breve distanza l’u... (continua) Beppe Billi 08/10/2018 - 08:29 commenti 0 - Numero letture:1080
La casa di Arianna Che bella che era la mia casa! Sono stata costretta a lasciarla due anni fa in seguito a circostanze avverse, ne ho molta nostalgia e spesso, di notte, sogno di vivere ancora lì. E' difficile elaborare un lutto, la perdita di qualcosa che ci appartiene.
Costruiamo la nostra identità sulle persone che amiamo, sulle relazioni, sul nostro lavoro e sui luoghi in cui viviamo. Perdere i nostri punti di riferimento è come perdere una parte di noi stessi ma dovremmo abituarci al fatto che non possediamo nulla, tutto ciò che ci appartiene ci viene solo prestato e lo perderemo inevitabilmente come le cose su cui fondiamo la nostra sicurezza. La casa si trovava sulla collina più alta della città, con un panorama di 360 gradi e un contatto con la natura davvero privilegiato. Questo mi era di grande aiuto e consolazione nella mia solitudine. La bellezza della natura mitigava l'angoscia della mia situazione. Il sole che entrava dalle finestre creava fantastici effetti di luce, estremamente intere... (continua) Beppe Billi 23/09/2020 - 09:32 commenti 0 - Numero letture:733
Una strana storia “Allora sei mio padre!”
Risuonarono nella stanza dell’ufficio le sue parole dette quasi sussurrando ma che erano ampliate dalla loro pesantezza. Era arrivato il momento temuto e atteso da troppi anni. Non erano le sue parole di rabbia ma di scoperta mista di contrastanti sentimenti; era una ragazza di diciannove anni, somigliante alla madre da giovane anche nel modo di essere – a quello che mi apparve alla prima impressione - i capelli lisci con la divisa nel mezzo non lunghi e non corti, il trucco un po’ pesante da anni settanta che contrastava con gli occhi verdi nei quali mi scorsi. Furono pochi secondi prima che si allontanasse senza dire altro e senza che avessi il tempo di reagire a quella frase. Era davvero molto simile per il resto a sua madre conosciuta quarant’anni prima, alla fine degli anni ottanta, quando ci conoscemmo in un gruppo di amici che si ritrovavano per passare il loro tempo libero in una stradina alberata della periferia della città nelle ore che precedeva... (continua) Beppe Billi 27/09/2018 - 14:13 commenti 0 - Numero letture:926
Aznavour... Sono entrato con le mani occupate, ho posato il dolce e la borsina verde.
“Vediamo cosa c'è dentro...” ha detto. “Dunque il Lambrusco....” “Eh.... ci vuole con la lasagna...” “Il prosecchino...e, visto che non li hai, i due calici da vino bianco...” “Me lo immaginavo che me li avresti portati!” Ecco, al solito, mi conosce bene.... Allora oggi, davvero, era raggiante! Trucco recente, e scarpe col tacco anche in casa, anche se sdrammatizzate dal jeans e la maglietta nera, poi il foulard, gli orecchini d'ordinanza, l'orologio e un anello particolare. I capelli un po' raccolti ed un po' sciolti con le ciocche bionde che uscivano dai fermagli e incorniciavano il volto nella parte superiore. Je souris malgré moi, rien qu´à te regarder Il nostro pranzo di Natale! Beppe Billi 02/10/2018 - 14:40 commenti 0 - Numero letture:1009
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