Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
LA CURANDERA Si chiamava Lida.
Abitava al secondo piano del mio palazzo, io al terzo. Ogni giorno passavo sul pianerottolo di fronte alla sua porta e quasi ogni giorno, quando sentiva che stavo salendo su per le scale, si affacciava alla porta per salutarmi e sentire come mi fosse andata la scuola. Io ero ancora una bambina quando conobbi la signora Lida che, da subito, per me fu “nonna Lida” ed è così che l’ho chiamata, fino in fondo. La “nonna” era una signora anziana, ma non ho mai saputo darle un’età precisa. La sua pelle non aveva rughe, era liscia e bianca. I capelli scuri erano sempre raccolti in una piccola crocchia quasi all’altezza della nuca, poche forcine e un pettine che le teneva i capelli sempre tirati per lasciare la fronte scoperta. I suoi occhi erano piccoli ma vivacissimi e quando ti guardava sprizzavano di gioia. Era vedova e per questo vestiva sempre tutta di nero. Il marito le era morto tanti anni prima, quando ancora era giovane e da quel momento aveva se... (continua) Roberta Sbrana 26/07/2013 - 10:29 commenti 3 - Numero letture:1533
La forza di vivere Giulia si è seduta su di uno scoglio, il suo sguardo si perde in lontananza, oltre l’orizzonte, il mare davanti a lei è di un azzurro intenso, quasi calmo, solo di tanto in tanto sente il rumore delle onde che s’infrangono contro la scogliera, dovute forse a una barca o a una nave in lontananza.
E’ormai pomeriggio inoltrato, il sole è basso sull’orizzonte e il cielo comincia a tingersi di rosa. Ogni volta che vuole ritrovarsi sola con se stessa, corre proprio lì, in quell’angolo di mondo che le sembra essere tutto suo, dove può liberare tutti i suoi pensieri anche quelli più nascosti, anche quelli che le fanno male, che vorrebbe non avere mai avuto. Ha bisogno di stare sola, di ricostruire la sua vita, di dare un nuovo scopo alla sua esistenza. Luigi era uscito dalla sua casa dopo quindici anni di vita insieme: una convivenza agitata, turbolenta, piena di contrasti, d’insofferenze, ma finalmente era finita. Non era stata certo indolore la decisione di chiudere una storia che per l... (continua) Roberta Sbrana 26/09/2013 - 01:02 commenti 0 - Numero letture:1592
NON E' MAI TROPPO TARDI Luca uscì sbattendo la porta. Era arrabbiato, non tanto con sua moglie quanto con se stesso.
Tutte le volte che qualcosa non andava per il verso giusto o meglio come voleva sua moglie, lei gli si scagliava contro come una furia e a lui non rimaneva che subire le sue decisioni, Ogni volta che accadeva, era sempre la stessa storia: per non “traumatizzare” il figlio, come diceva lei, bisognava non farsi vedere litigare di fronte a lui e Luca che amava molto suo figlio cercava di contenersi e quando proprio non ce la faceva preferiva uscire a fare un giro dell’isolato e calmare così i suoi bollenti spiriti. Ormai erano sposati da dieci anni, tanti, forse troppi per come stavano andando le cose. Dopo alcuni anni di tentativi, erano finalmente riusciti ad avere un figlio, Andrea, ormai di circa sette anni. Neanche la felicità della nascita del figlio era riuscita a mitigare il carattere di sua moglie che voleva essere sempre al centro dell’attenzione e non perdeva mai occasion... (continua) Roberta Sbrana 25/06/2014 - 00:50 commenti 0 - Numero letture:1264
LIMA 512 Elena era stanchissima, non ce la faceva più a resistere a quella vita così stressante.
Il lavoro, la casa e gli impegni che si accavallavano gli uni sugli altri, rendevano la sua vita un inferno, ma quella era la sua vita, l’aveva decisa lei, ma ora si sentiva prigioniera, in gabbia e non riusciva più a sostenerne il peso. Si districava tra il traffico caotico della sera, Elena guidava quasi in automatico, ed era come se la macchina da sola conoscesse la strada. I suoi pensieri invece volavano lontani e una domanda le rimuginava nella testa “Perché mi sono ridotta così?”. Elena era stata una brillante studentessa all’università, si era laureata in archeologia e aveva anche vinto un dottorato di ricerca che le aveva permesso di andare con un gruppo di archeologi in Perù per degli studi su quei siti così particolari e misteriosi del Sudamerica. Allora, ed erano già passati molti anni, aveva lasciato la sua famiglia, i suoi amici ed era partita senza nessun rimpianto. Aveva lavor... (continua) Roberta Sbrana 13/06/2017 - 00:01 commenti 1 - Numero letture:1108
Tornare a sognare Avevo appena terminato una terapia ed ero seduta davanti alla mia scrivania, completando gli ultimi appunti e preparandomi all’incontro successivo.
Stavo aspettando un nuovo paziente e non sapevo niente di lui, tranne che era un uomo e che si sentiva depresso, non aveva voluto dirmi altro ed io avevo rispettato il suo desiderio. Guardai l’orologio, l’appuntamento era alle cinque, ma era in ritardo perché erano già le 5 e 10 e non era ancora arrivato, i pazienti che ritardavano mi avevano sempre dato fastidio perché mi sembrava una mancanza di rispetto, ma, visto che era il primo appuntamento, ero disposta a fare un’eccezione. Alle 17,15 sentii suonare il campanello della porta d’ingresso. Premetti il bottone del citofono e chiesi: “Chi è?”. Una voce maschile dall’altra parte mi rispose: “Dottoressa, ho un appuntamento con lei alle 17” “La stavo aspettando… salga pure … 2 piano”, non avevo potuto fare a meno di sottolineare il suo ritardo, che non avrei certo tollerato... (continua) Roberta Sbrana 05/03/2017 - 23:25 commenti 1 - Numero letture:1255
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