Per un' esistenza fugace ma intensa
sceglierei la serenità nell'ordine
e la felicità in attimi di disordinata follia...
(continua)
Quella volta che i tuoi occhi incrociarono i miei, cercavi un piccolo angolo dove poter riposare e mangiare.
Eri un gatto randagio, che venendo lentamente dai campi, aveva trovato il mio terrazzo.
I tuoi occhi provavano diffidenza e paura, ma il tuo pancino aveva tanta fame.
Chissà per quanto avevi vagato nel freddo e nella pioggia.
Eri nascosto dietro una colonna, aspettando che riempissi una ciotola con crocchette e acqua.
Mi facevi visita a periodi, poi ogni giorno, finché la fiducia arrivò.
Camminano vicino a te e la tua schiena era pronta a farsi accarezzare, finalmente avevi una casa tua!...
(continua)
<Non rammentavi, me ne accorsi dal tuo sguardo sulle dita
quella volta che dicesti ch’ero quasi tutta la tua vita.
Mi facesti così omaggio delle tue bugie, fin dal titolo>.
<<Non rammentavo, te ne accorgesti dai miei occhi sulle dita
quella volta che dissi ch’eri tutta la mia vita.
Ti feci dono così di quelle che non credevo fossero bugie>>.
<Continua… ritorniamo al titolo>
(drabble, da Crestomazia)... (continua)
Giorgio, si innamorò di una bella ragazza bruna di nome Bruna conosciuta al parco mentre facevano jogging.
Una mattina, dopo una lunga corsa, i due si sedettero su una panchina e si misero a parlare del più e del meno. All'improvviso, il ragazzo passò il braccio intorno alle spalle della morettina e si dichiarò senza preamboli.
Lei - «Ehi, quanto corri!»
Lui - «Ma se stiamo fermi!»
Lei - «Guarda che io cambio i ragazzi come se fossero scarpe.»
Lui - «Da tennis?»
Lei - «Sì, anche!»
Lui - «Non ho speranze, quindi?»
Lei - «In verità sei molto carino. Possiamo provarci, dai. Ti avverto però che le mie amiche mi chiamano 'Miss Spezzatino.' Vuoi che ti spieghi il perché?»
Lui - «Non ce n'è bisogno. Bruna, ti prego di non spezzare mai il mio cuore. Se proprio devi spezzarmi qualcosa, preferisco un osso, tanto ne ho più di duecento.»...
(continua)