Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



un equivoco?

-Non me l’aspettavo sai? Non pensavo che sarei stata invitata anch’io. Beh, in fondo, è anche ora che conosca i tuoi colleghi.
-Spero che riuscirai a non annoiarti e poi, ti prego, limitati con il vino
-Mi stai dando dell’alcolizzata?
-No, no…per carità, sto solo dicendo che sai, vorrei il direttore ti vedesse in tutta la tua bellezza, eleganza e compostezza. Sono un uomo fortunato e tu non sei il valore aggiunto, sei la mia fortuna.
-Ho sentito le tue unghie sui vetri ahahahahah! Va beh! A, senti, metto il nero o il blu?
-Metti il rosso, ti sta d’incanto….
-Ecco, sempre il bastian contrario, comunque sono pronta….eccomi, come sto?
-Incantevole….dovrò tenere a bada il collega ed il direttore prrrrrrrrr

Giulia e Giacomo raggiunsero a piedi il ristorante, la serata era splendida ed il locale era a solo un chilometro da casa.

Non appena entrarono, si trovarono innanzi un responsabile di sala che liberò Giulia e Giacomo dei cappotti e si fece seguire sino al privèe dove i coll... (continua)


laisa azzurra 19/10/2018 - 19:47
commenti 12 - Numero letture:1208

Argomento: IL CONVIVIO

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mestizia di una tavola filosofica

È difficile essere una tavola imbandita per la vigilia di Natale. Ahimè, quanto è dura. Gli essere umani parlano tanto di compassione e di empatia ma nessuno riesce davvero a capirmi. Forse non sono abituati a tavole che pensano, provano sentimenti o si mettono a raccontare storie. Forse perchè di solito non lo fanno. Ma io sì. Io sono speciale : cogito, ergo sum. Per chi non sa di latino e filosofia, "ho delle facoltà razionali, quindi esisto". È stato il buon Cartesio a dirlo. Questa tavola è più colta di voi.
Già, potrei addirittura andarmene ad insegnare in una grande università, se non fosse che mi hanno conficcata al centro di una stanza a reggere il loro cibo puzzolente. Non proprio sempre, però. Quando non sono allestita per i banchetti, ospito un orribile centrotavola con dentro qualche vecchio giornale. La gazzetta dello sport, il più delle volte: il padrone di questa casa sembra ossessionato da queste frivolezze.
Io, invece, le evito come la peste bubbonica del t... (continua)

Anita Lm 21/10/2018 - 19:25
commenti 2 - Numero letture:1025

Argomento: IL CONVIVIO

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La triste storia di Angelina

Quel convivio maledetto

In quella famiglia, più che notizie piacevoli e rilassanti, chissà perché, principalmente a tavola, proprio nell’ora del pranzo, si riversavano certe discussioni, quelle per intenderci negative più disparate, oserei definirle pure maledette.
Non certo perché quella in esame fosse una parentela disgraziata.

Il motivo si potrebbe spiegare, forse, nel caotico quotidiano parapiglia ostile, vissuto tra quelle quattro mura, che poi si scatenava proprio in occasione di quelle solite conviviali.

In poche parole costituiva, per alcuni componenti, momento sdegnoso tanto atteso per la resa dei conti, proprio per “riversare” accuse, comunicare malumori, ostilità, mugugni, frustrazioni, e perché no, anche occasione di vendette.

Si ho scritto bene, si “riversavano” conflitti variegati in quella tavola imbandita, come se ciascuno volesse vomitare risentimento, malanimo covato nell’animo da chissà quanto tempo e aspettasse quell’occasione.
Alla stessa maniera fac... (continua)


Vincenzo Scuderi 30/10/2018 - 08:05
commenti 2 - Numero letture:939

Argomento: IL CONVIVIO

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Prostituta d\\\'alto bordo

Prostituta d’alto bordo

C’era una volta una prostituta di nome Veronika. Come tutte le prostitute era nata vergine e innocente e nell’adolescenza aveva sognato di incontrare l’uomo della sua vita, di sposarsi e di avere dei figli e una bella casa.

Buoni propositi da brava ragazza, buttati alle ortiche con il sopraggiungere della maggiore età, sognando la vita glamour che televisioni e siti social propinano ad ogni ora del giorno, e della notte.
E fu così che, attratta dalle sfavillanti luci della metropoli, salutò il fidanzato (al quale, come si suole dire: non l’aveva ancora data) e saltò sul treno regionale che, dopo aver attraversato per ore la pianura, la scaricò sotto le immense volte in ferro e vetro di una grande stazione.
Veronika, trascinando il trolley e osservando incantata il muso affilato dei locomotori dei treni ad alta velocità, seguiva le persone che, come formiche, procedevano in fila lungo la banchina portandosi appresso un bagaglio carico di speranze e di p... (continua)


vecchio scarpone 09/11/2018 - 13:46
commenti 2 - Numero letture:904

Argomento: UNA FAVOLA MODERNA con incipit e finale imposti

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La ragazza che divenne regina

C’era una volta una prostituta di nome Veronika. Come tutte le prostitute era nata vergine e innocente e nell’adolescenza aveva sognato di incontrare l’uomo della sua vita, di sposarsi e di avere dei figli e una bella casa, ma la vita le rise in faccia. Il padre rapinatore finì per vivere nell’ombra, fuggitivo dalla legge come dalla famiglia, che s’imbatte in una tragica decadenza. Per permettere alle tre figlie Veronika, Magdalina e Selina di vivere una vita dignitosa, sua madre dovette lavorare come cameriera giorno e notte. Furono anni difficili, con ritmi diabolici per inseguire l’indispensabile denaro, sempre continuando l’arduo mestiere di madre. Ma una madre può sbagliare, come tutti d’altronde, e il suo sbaglio fu cedere alle tentazioni di quel sollievo tanto efficace quanto effimero e fugace. In parole povere, rientrò nel mondo della droga in cui l’aveva introdotta l’amato in giovinezza. Un vizio che divenne dipendenza e di conseguenza, una spesa che s’evolse in un debito. Fam... (continua)

Roberto Magomma 13/11/2018 - 15:46
commenti 0 - Numero letture:944

Argomento: UNA FAVOLA MODERNA con incipit e finale imposti

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