Parole in libertà
Scrittura Creativa |
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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO Per la terza volta la incrociò davanti al portone del dottore, sempre di lunedì e sempre alla stessa ora. Era certo di averla già vista, prima di quegli incontri, ma non avrebbe saputo dire dove né quando. Forse era anche lei una paziente e aveva l’appuntamento alle quattro, si disse salendo le scale verso lo studio.
Quel lunedì l’ascensore non funzionava e Filippo salì le scale assorto nei suoi pensieri, cercando di capire dove avesse già visto quella signora. “Salve, signora!” Sentì la segretaria dello studio medico che la salutava, incrociandola sul pianerottolo del piano superiore; forse l’avrebbe incontrata lì e con una banale scusa le avrebbe rivolto la parola, e magari avrebbe capito dove ... (continua) Millina Spina 12/01/2019 - 23:56 commenti 10 - Numero letture:1135 Argomento: INCIPT
Ode dopo il proemio Insieme… alla finestra accostati ad ascoltarti,
Stagione che lasci volteggiare allontanandosi le foglie dagli alberi come figli, così i figli… divento chi si ascolta; il resto è aspettare, più o meno in silenzio, di dire la propria… credo di aver passato la vita ad ascoltar quello che la gente non voleva dire. Grazie alla cassa integrazione in deroga Mirko D. Mastro 10/04/2020 - 07:21 commenti 9 - Numero letture:827 Argomento: TUTTO CAMBIA
DALL'OMBRA, LA LUCE Per la terza volta la incrociò davanti al portone del dottore, sempre di lunedì e sempre alla stessa ora. Era certo di averla già vista, prima di quegli incontri, ma non avrebbe saputo dire dove né quando. Forse era anche lei una paziente e aveva l'appuntamento alle quattro, si disse salendo le scale verso lo studio. Terzo piano, di una palazzina, moderna, in quello che era un quartiere centrale della città, senza ascensore. E pensare, che era lì per fare fisioterapia. Ma il volto di quella donna, continuava a tormentarlo. Dove mai l'aveva già vista? Perché era sicuro di averla già conosciuta. Era una sensazione, molto labile, che non riusciva ad afferrare a pieno. Era fisionomista, col suo mestiere, doveva esserlo, e aveva una buona memoria, così come una buona mira, eppure, non riusciva ad accostare quel volto ad un'identità. E se per questo neanche ad un nome, o ad un luogo. Pensarci troppo, non solo era controproducente, ma gli faceva male. Si fermò un attimo, al secondo piano. Dov... (continua)
Marirosa Tomaselli 30/01/2019 - 19:43 commenti 5 - Numero letture:1478 Argomento: INCIPT
AVRO' CURA DI TE - Allora non mi fai entrare? Sei stata tu a chiamarmi.
La ragazza ebbe un attimo di esitazione, poi spalancò la porta. - Certo, vieni. Scusa se ci ho messo un po’ ad aprire, è qualche tempo che ho la testa fra le nuvole. - Non giustificarti. Piuttosto hai un faccino…da quand'è che non ti fai una bella dormita, intendo sette, otto ore di fila? - Si vede così tanto? Ultimamente non riesco a riposare, ho sempre tanti pensieri e mi viene l’ansia anche di notte. - Hai passato un brutto anno, è normale! - E come lo sai? - Me ne hai parlato, non ricordi? - Hai ragione, forse sì. Dalle persiane filtravano gli ultimi bagliori del giorno, proiettando sfumature porpora sulla credenza in noce della cucina. - E’ stata dura, lo so. Prima la tua migliore amica, poi il tuo uomo. Le persone più importanti della tua vita ti hanno abbandonato: altri al posto tuo sarebbero crollati. Gli occhi cerulei della donna cominciarono a nascondersi dietro un velo di lacrime. - Adesso non fare così, pren... (continua) PAOLA SALZANO 19/02/2019 - 16:47 commenti 11 - Numero letture:1154 Argomento: INCIPIT DIALOGATO
È BELLO RIAVERTI. «Allora non mi fai entrare?»Sandro, era lì, davanti a lei. Chiuse gli occhi. Cosa voleva?
«Che vuoi?» Disse spiccia, la innervosiva, vederlo lì. «Voglio entrare.» Il sorriso era tirato ed amaro. Perché dopo tanto tempo? «Davvero...non mi va di scherzare.» «Neanche a me, credimi.» Crederlo? «Buona notte, Sandro.» Disse, cercando di chiudere la porta, ma lui la bloccò. «Per favore. Dobbiamo parlare.» «E quanto mai abbiamo parlato?»Non voleva vederlo. Non così. Non era pronta. «C'è sempre una prima volta.» «Se c'è qualcosa che devi dirmi, fallo, e poi va via.» Cosa doveva fare, per mandarlo via? Si sentiva esausta. «Qui sulla porta? Vuoi davvero parlare qui?» No. Lei non voleva parlare, era quello il punto. Ma nonostante fosse, tardi, le tendine, della casa di fronte si mossero. Non potevano dare spettacolo così. «Va bene, entra.» Disse riluttante. «Tante grazie! Finalmente ti sei decisa.» Lo lasciò entrare e chiuse la porta. E ora? «Sandro, perché sei venuto qui?» «Dobbia... (continua) Marirosa Tomaselli 23/02/2019 - 22:33 commenti 4 - Numero letture:1021 Argomento: INCIPIT DIALOGATO
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