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= Poesia
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LA TRAMA

Le istruzioni sono:

Sviluppa una trama che abbia come base i seguenti 5 elementi fondamentali di una trama: chi? Un impiegato annoiato, scontento del proprio lavoro; cosa? viene messo in cassa integrazione; dove? In una grande città del nord; quando? ai giorni nostri; perché? Per la crisi economica. Su queste basi prova a dare una svolta alla narrazione magari creando una storia parallela di una ragazza che si trova nelle stesse condizioni (per attirare l’attenzione del lettore il protagonista incontrerà molte difficoltà ma, alla fine, dovrà pure individuare nuove prospettive di vita …. la svolta potrebbe essere una vincita, l’incontro con una persona importante … e magari c’è il condimento dell’amore…)


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Anche tu

Anche tu


Mario sedeva nello stanzino di pausa alle undici e mezzo, Giovanni uno dei suoi colleghi premeva il tasto del caffè lungo per Mario, con l'accendino in mano accendeva la sigaretta. Era l'ultima, l'altra glie l'aveva sottratta amichevolmente come un rito da pegno quotidiano smaliziato la sua caporeparto, Claudia dalla sua scrivania, schioccando un pis-bacio, mentre la estraeva, con i suoi grandi occhi sensuali si guardavano, contemplando il senso del suo sottile piacere di potere. Prende il suo accendino celeste accende e va facendo uscire delicatamente il fumo sulle guance di Mario. Sorrise prese i suoi fogli, e seduto continuò l'aggiornamento del sistema annuale al quale la società collaborava come consulente amministrativo. Sentiva il timore come gli altri che le amministrazioni fuorviavano dai bilanci nonostante e comunque gli interessi aumentavano. In tal modo la sussistenza risiedeva nella speranza degli interessi che si accumulavano e non della resa dell'operato economico, questa essendo la crisi gravante, sembrava per loro un adagio di chance che continuava a mantenere la società. Si sottraevano dal luogo comune della crisi economica totale, camminavano su un filo di rasoio assaporando il piacere di un rischio che si riproponeva ogni giorno lavorativo nello scorrere del tempo, mentre che anche le banche cominciavano ad accusare colpi dall'inflazione. Esaustiva Claudia rimaneva imperterrita all'argomento, altezzosa con grazia di vanità sorvolava le domande incerte che le proponevano i suoi colleghi, lasciando trasparire
la dote che possedevano con l’impossibilità che le banche ponessero fine ai loro solleciti se dipendevano dai loro stessi interessi che avevano sulla società. Giovanni porta il caffè a Mario e con rammarico di sogghigno benevolo insinua una notizia nuova fresca appena lanciatagli dalla caporeparto, Claudia, la società finanziaria possedeva una giovane facoltà, di esercitare doppiamente l’operato su una seconda strada economica, veniva acquistata all'ottanta per cento da un’altra dello stesso livello, effettuando il
lascivo rapporto economico di prima ma anche una seconda piattaforma che nonostante fase di crisi poteva incrementare di un terzo gli introiti finanziari. Si festeggia, portarono dello champagne e tramezzini, riuniti i cinquantuno nell'aula delle riunioni con la porta socchiusa, tra schiamazzi soffocati da un brio di avida successione all'invidia esterna famelica di normalità ad abbracci commoventi e speranzosi. Terminarono con un applauso e poi subito frettolosamente alle postazioni di rielaboro. Claudia passa vicino a Mario seduto davanti al pc con i schermi dei bilanci, gli sorride maliziosamente e beve al bicchiere un pò della sua limonata facendogli l’occhiolino di una resa vincente.
La nuova piattaforma sembrava un inganno per la prima struttura finanziaria poichè gli interessi vennero
abbracciati da un’altra fonte di reddito, ed allora la nuova società plasmò sotto un’unica copertura esonerando il ritorno a circolo degli interessi della prima banca. Ciò comportava un numero di mansioni minore e da cinquantuno, la circolare che Claudia lesse dalla postazione centrale dell’aula delle postazioni sarebbero occorsi solo trenta impieghi, salvo la caporeparto stessa. Anche Mario veniva licenziato con liquidazione, non Giovanni che risiedeva allo smisto degli introiti, la caporeparto si avvicinò a Mario e a molti altri sostenendo la loro esclusione, dandogli un bacio sulla guancia per il suo operato da molti anni come vice-caporeparto.
Mario per un pò poteva beneficiare della propria liquidazione e tentare di ritrovarsi in una nuova mansione da economo, ma per il momento era un periodo di godersi un pò la vita da disoccupato extra, con una rendita metà della metà vitalizia. Andò al mare percorse quei dieci chilometri che lo separava dal suo attico sovrastato da gatti, che li lasciava liberi tra la sua terrazza ed i tetti dei palazzi, e con asciugamano e ciabatte di plastica si andò a sdraiare sul suo stabilimento preferito, “lo squalo”. Con le cuffiette alle orecchie rievocava i più bei e dolci momenti trascorsi con i suoi colleghi e le sue colleghe, le soddisfazioni che se ne traevano dai benefici finanziari e le visioni sul risvolto sociale che si ripercuotevano in positivo sulla società, e ciò anche grazie a loro ai tentativi al talento di saper e poter rischiare, come non rievocare l’aria candeggiata fresca di vaniglia al passaggio setoso carezzevole di sguardo sensuale della sua collega caporeparto. Quella macchinetta dei caffè che da qualche decennio avevano introdotto anche il cappuccino, ed il suo piccolo difetto, che il tasto dello zucchero era comunque quantificato a tre anche se si voleva più zucchero, e la sconfitta il tranello dell’altra società che aveva tratto, forse anche con gusto, sottraendo gli introiti in una nuova banca, lasciandoli a terra immuni e senza strumenti per poter prevedere il proprio futuro. Qualche settimana dopo Giovanni informò Mario su e-mail che le disposizioni avevano dichiarato anche il licenziamento di un’altra porzione di operatori e di Claudia la caporeparto, che straziò il cuore a Mario assopito sulla sua amaca a seguire con lo sguardo i gomitoli e i sbaruffi che i gatti facevano sulle mattonelle lisce, cercando un pò di fresco giocoso. Claudia che era in affitto si ritrovò sul lastrico non potendo sperare nemmeno sulla sua liquidazione che veniva detratta da un mutuo su un’ipoteca di un immobile dell’azienda stessa, al quale poteva partecipare chiunque dei colleghi della società. E ciò fu subito il pensiero di Mario, riempire il mutuo dei tre appartamenti ai quali Claudia già faceva titolo, e vendere il suo piccolo attico. Claudia nello sconforto disperata non sapeva che Mario fosse d’accordo per trarla dal baratro ipotecandosi insieme parte della proprietà, che Giovanni la confidò, ed ella si precipitò a casa di Mario; tra un drink ed un altro la cinghia si allentò e dopo la pizza in riva alla spiaggia, seduti sui pedalò rossi con i salvagente bianchi, Claudia con le braccia dietro a guardare le stelle, ed il bagnasciuga lento inesorabile che ondeggiava verso di loro, posò le sue labbra su quelle di Mario che rosso continuò il suo lungo inevitabile bacio.




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Scrittura creativa scritta il 21/07/2015 - 17:09
Da Luca Di Paolo
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