QUESTA ESTATE E' FINITA
Le istruzioni sono:
Scrivi un racconto che abbia questo tema
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A me penserà il languire del vento
A quel tempo una fotografia era tutto ciò che restava a due ragazzi protagonisti dell’estate in Romagna… e poi quel vento che accompagnava la pioggia leggera tra le pagine di un libro su di un asciugamano scordato sulla spiaggia, e lei che sapeva restare come un treno che parte alla stazione quando in realtà è quello a fianco che si muove, dentro ad una canzone scovata in un’immagine sbiadita di ombrelloni. Solo pochi giri di vinile nel jukebox, stupita del suo stesso stupore seduta sull’unico sdraio* aperto davanti a un’onda.
E proprio come un’onda era tornata a quei brividi, per poi ripetersi e lasciare ancora un po’ di sé a quella sabbia complice e a quella lacrima da lui asciugata come uno spruzzo dal mare.
Quella era l’estate del 1985.
Anche oggi l’estate sta finendo e un altro anno se ne è andato per Stefano Righi in arte Johnson Righeira che l’altro giorno ha compiuto gli anni.
Buon compleanno Stefano… che altro dire, “è tempo che i gabbiani arrivino in città”.
Quell’estate avevo dieci anni e ricordo una bambina che giocava con me alle biglie sulla spiaggia di Bellaria, con gli occhiali e l’apparecchio ai denti.
Probabilmente li avrà ancora, gli occhiali intendo non l’apparecchio. Quello, forse non più.
E forse la spiaggia era quella di Pietra Ligure, dopo trenta e più anni la memoria è il solito rituale ma stando al meteo ancora almeno per tutto il mese saremo “satelliti in orbita sul mar”.
E proprio come un’onda era tornata a quei brividi, per poi ripetersi e lasciare ancora un po’ di sé a quella sabbia complice e a quella lacrima da lui asciugata come uno spruzzo dal mare.
Quella era l’estate del 1985.
Anche oggi l’estate sta finendo e un altro anno se ne è andato per Stefano Righi in arte Johnson Righeira che l’altro giorno ha compiuto gli anni.
Buon compleanno Stefano… che altro dire, “è tempo che i gabbiani arrivino in città”.
Quell’estate avevo dieci anni e ricordo una bambina che giocava con me alle biglie sulla spiaggia di Bellaria, con gli occhiali e l’apparecchio ai denti.
Probabilmente li avrà ancora, gli occhiali intendo non l’apparecchio. Quello, forse non più.
E forse la spiaggia era quella di Pietra Ligure, dopo trenta e più anni la memoria è il solito rituale ma stando al meteo ancora almeno per tutto il mese saremo “satelliti in orbita sul mar”.
*lo sdraio è sfumatura propria della riviera romagnola. Come agli occhi del vecchio di Hemingway il mare diventa “la mar”, donna bellissima e incomprensibile, mentre per tutti gli altri non è altro che “el mar”, allo stesso modo lei personifica quella che per tutti è la sdraio con il suo lui.
-fuori concorso
(da “La mente vede quello che sceglie di vedere” -10 settembre 2021)
Scrittura creativa scritta il 13/09/2021 - 19:19
Letta n.490 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Un racconto tra i ricordi d'un tempo lontano di un'estate conclusa e poi il raffronto con l'oggi ed una canzone a far da cornice. Piacevolmente letto.
Maria Luisa Bandiera 14/09/2021 - 07:55
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Bello…ricordi che scivolano fra le note di una canzone…fra l’immagine di una sola sdraio e un ombrellone segno dell’estate ormai finita…La stesura perfetta e aderente al tema di questo mese. Peccato che è fuori concorso
Anna Rossi 14/09/2021 - 05:23
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Un piacevolissimo racconto, pieno di ricordi, forse non troppo freschi, ma che lasciano un forte segno, in poche parole è un 'Sapore di mare...sapore di sale...
Bravo Mirko. Un abbraccio.
Bravo Mirko. Un abbraccio.
santa scardino 13/09/2021 - 22:02
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