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Osservando una pietra, la quale viene erosa dagli elementi, o un albero appassito, o un animale, o un essere umano che muoiono...
Da tutto ciò nasce un problema. Ed il problema che io mi pongo, risiede nella unicità delle cose che vengono a mancare...
Il valore intrinseco della nostra unicità è un elemento che mi rattrista tanto...
Da ciò nasce il ricordo e dai nostri ricordi, il dolore.


(Pensieri gurrieriani)




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Opera scritta il 19/02/2016 - 12:20
Da Giovanni Santino Gurrieri
Letta n.1259 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Ciao caro Giovanni, scusa ma mi era scappata, non riesco a leggere sempre tutto. E' molto profondo il tuo pensiero è vero la nostra unicità comporta cambiamento che porta ricordi ed alla fine arriva la morte, mi spiace dei ricordi tristi, ma se ne possono costruire anche di positivi.
Costruiscili con tenacia ed speranza
Un abbraccio
Nadia
5*

Nadia Sonzini 21/02/2016 - 13:23

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Pensiero profondoe difficile dacommentare, proprio perché pensiero personale. Personalmente credo che ogni cosa riviva dentro un ricordo e quindi non venga mai a mancare. È mia convinzione che i ricordi siano vaganti e non possano estinguersi. A lei una buona
serata. Loris.

Loris Marcato 19/02/2016 - 22:10

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Amici tenetevi forte se ci riuscite...
Tra circa cinque miliardi di anni o giù di lì; tutto quel che conosciamo implodera'.
Dopo, solo il silenzio e niente più...
E tutto quel che c'era?
La nostra storia e tutto il resto niente più.
Grazie mille per i vostri bei commenti.
Buona serata amici.

Giovanni Santino Gurrieri 19/02/2016 - 17:51

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La nostra unicità,in quanto senzienti, ci pone di fronte al ciclo della vita e della morte... di qui il nostro filosofare. La tua riflessione, molto profonda, oltre che la vita considera anche alla materia, che da forma anche agli oggetti inanimati (le pietre). La materia e la vita, un tuttuno, soggetti all'erosione e alla trasformazione. Su scala diversa, sembra che tutte le cose sensibili, ovvero a noi visibili, seguano un destino comune di trasformazione perpetua, su scale temporali diverse, destinate a ricongiungersi forse al grande fuoco o a quella forza primigenia che ha originato il tutto... (ma quest'ultima è solo una supposizione). Il fatto è che si tratta di un viaggio abbastanza doloroso e tormentato, così come concludi nella tua riflessione, che condivido. Insomma, una bella gatta da pelare.. Ciao Giovanni

Francesco Gentile 19/02/2016 - 17:29

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Giovanni ti propongo una riflessione magari inutile magari no...rimpiangi quell'unicità che viene a mancare ma perchè la rimpiangi? Perchè la morte se la prende...Le daresti lo stesso valore se sapessi di non perderla mai... o è proprio quel suo non ripetersi il suo valore intrinseco? ..E' solo una delle tantissime possibili considerazioni certo...

Sabry L. 19/02/2016 - 16:10

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Pensiero altissimo Giovanni Santino. Molto profondobe di grande riflessione. Il mio encomio grande poeta

Sabrina Marino 19/02/2016 - 15:55

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Giovanni, le tue considerazioni dovrebbero essere le stesse di ogni individuo umano (pensante) degno di essere considerato tale... Non sono d'accordo soltanto sull'erosione delle pietre da parte degli elementi: L'erosione delle stesse (processo peraltro lunghissimo) rappresenta e ci racconta la "vita" stessa di esse, nel continuo divenire attraverso migliaia (o milioni) di anni! Ergo: le pietre non muoiono con l'erosione ma vivono, cambiando progressivamente molto lentamente, in maniera ipercettibile ai nostri sensi!... Per non parlare poi delle pietre "Parlanti" e consumate di antichi selciati... Il mio apprezzamento Giovanni!

Renato Granato 19/02/2016 - 15:51

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Molto riflessivo e profondo il tuo aforisma, Giovanni Santino! Buona giornata,

Chiara B. 19/02/2016 - 15:24

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