Se afferri quella maschera di scena
E reciti a memoria la tua parte
Destando in me solo amarezza e pena
Pensi di aver coperto quelle carte?
Continua la tua sciocca cantilena
Nel grigio d’una commedia dell’arte.
Sarai un triste Pierrot in bianco e nero
Che piange freddamente e aborre il vero.
E reciti a memoria la tua parte
Destando in me solo amarezza e pena
Pensi di aver coperto quelle carte?
Continua la tua sciocca cantilena
Nel grigio d’una commedia dell’arte.
Sarai un triste Pierrot in bianco e nero
Che piange freddamente e aborre il vero.
Ma se tu ti struccassi, o mio adorato
Rigando con le lacrime il tuo viso
Ti mostreresti come t’han creato.
Saresti certamente meno irriso
Di quel pagliaccio mogio e sconsolato
Che cerca nella luna il paradiso.
L’inferno sulla Terra ha già vissuto
Amore disperato, mai goduto.
A volte invece tu fai l’arlecchino
Attore colorato e dissacrante
Che cerca avidamente pane e vino
E non disdegna una qualunque amante.
Ti fingi uno spregevole caino
Con la tua Colombina agonizzante.
Una vergogna tinta arcobaleno
Che copre un denso fiume di veleno.

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Commenti
Guarda, la poesia mi piace moltissimo, sia per il contenuto, sia per come l'hai sviluppato. Ma ho una piccola critica da farti (me lo permetti, vero?). Qua e la, la metrica si inceppa e la lettura non scorre come potrebbe, si impunta. Se la limassi negli inciampi sarebbe, secondo me, una poesia di ottimo livello.


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