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Delirio del parco

Il filo bianco del cotone annodato lento lento, con l' occhiello poco regolare e due
lunghi tentacoli ricurvi alla cima, un filo di paglia steso sopra ed un altro che
attraversa l' occhiello, il tutto appoggiato ad un mosaico, tra due pietre.
Le formiche veloci e incuranti fan quel che devono, seguendo come strade le filiformi ombre di erbacce secche ma ancora congiunte alla terra.
Le strade scompaiono a pranzo causa zenith solare, invitando le formiche ad una
pausa ristoratrice per mancanza di sentieri freschi.
Ora non ho più elementi per proseguire il delirio del parco, pranzerò anch' io e lo farò aspettando che la luce a picco cessi, oscurando altri percorsi e quindi illuminandoli per le formiche.
Uno stelo bruciato serve ancora dunque, a ricordarmi che il sole vede tramite la
luce e suggerisce piano piano, grazie alla propria ombra.



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Opera scritta il 12/07/2011 - 20:12
Da Andrea Castellini
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