Abisso nostro creato,
Come è bello sedersi
Sull'orlo tuo tanto ripido!
Come è bello sedersi
Sull'orlo tuo tanto ripido!
Tutto quel nero calante
Per una lunghezza tale
Che gettandosi in te,
Tanato ti prenderebbe
Per fame, in pieno volo!
Come sei bello però
Come compagno di giochi!
Principe delle sorprese,
Padrone delle licenze!
Tutto ti piace pensare,
Tutto dire, tutto fare:
Tanto nessuno ti vede,
Neanche vede le tue gesta.
Così mi sento, fratello,
Io stesso tra gli uomini
E le donne del secolo
Più tecnico e meno poetico
Che ci sia mai stato!
Abisso mio adorato,
Come è brutto sedersi
Con un cuore tanto livido!
Opera scritta il 09/03/2015 - 22:40
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Commenti
Molto introspettiva. Struggente per alcuni versi ma vera, racconta il livido che spesso il cuore subisce per gli urti della vita.
luciano rosario capaldo 10/03/2015 - 10:46
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UN INTENSO VERSEGGIO CHE GUARDA DALL'ALTO... PER SCOVARE IL MALSANO CHE E' DENTRO... ESPRESSIVO QUANTO PREGNANTE CONTENUTO...
Rocco Michele LETTINI 10/03/2015 - 08:12
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