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Mi sveglio

Mi sveglio perseguitato
Dall'angoscia della luna storta
Ereditata da un'emicrania
La sera precedente da un impeto
Di socialità morta


Ma continuando a sentirmi incompleto
Scendo dal mio letto
Il pavimento freddo
Il sole che riscalda il tetto
La potente alba mi chiude gli occhi
Per un attimo mi sento mancare


Prostrato alla grandezza del mondo
Decido di divenire parte di esso
Osservandolo in tutto il suo splendore
Contemplandolo per ore
Consumandomi come un gesso
Decido di buttarmi a capofitto


In quella triste urbanizzazione
Nel progresso distruttivo
Nel becero consumismo
Nella morte del comunismo
In quei circoli viziosi peccaminosi
Vengono distrutte le utopie
Mutate in solide frecce
Che puntano sempre verso il basso
Evitandoci accuratamente


Li aiuto a sperimentare
Un' ennesima autodistruzione
Ma evinco di essere superfluo
Il tutto già è compiuto
Mi perdo nella realtà
E le sue infinite interpretazioni
Odierne
Tutte diverse
Tutte sbagliate
Così dimenticandomi chi sono strappo l'ombra
Mi desto dal sogno e


Ritorno a dormire.




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Opera scritta il 10/04/2015 - 00:01
Da Salvatore Mauro
Letta n.1070 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Per vivere nella triste realtà che ci circonda, forse è meglio continuare dormire!! Molto bella la tua poesia, sembra quasi un racconto breve!! Buona giornata,

Chiara B. 13/04/2015 - 14:01

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Una poesia molto introspettiva in cui l'autore si tuffa a capofitto in un mondo che forse appare per ciò che non è, sino a ridestarsi nella propria consapevolezza. Molto apprezzata!

Arcangelo Galante 10/04/2015 - 18:01

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Sì, la realtà è spesso tale da farci desiderare solo di sottrarci almeno per qualche ora a tutto, sogni falsi compresi...Ma la Vita continua e vuole essere VISSUTA, e NOI siamo chiamati a viverle ed ONORARLA. NOI, nonostante TUTTO...anzi proprio per tutto quello che sta diventando.
GRAZIE per la riflessione offertaci. Per lo stato d'animo così ben descritto.
Vera

Vera Lezzi 10/04/2015 - 11:06

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Salvatore un bellissimo tuffo nel presente che ancorché freddo e meccanico rappresenta comunque vita. Bravissimo.

luciano rosario capaldo 10/04/2015 - 10:50

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