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Ritorno a casa

Ti stringo a me,
udendo il tuo respiro assottigliarsi,
fino a spezzarsi.
Quand'ecco che giunse il pulsare frenetico del cuore,
sofferente, ti sfiorai il capo ormai chino.
Cedesti,
senza rimpianti,
perché non imparasti mai a volare,
senza dolore,
perché vivesti troppo poco per riconoscerlo,
senza scelta,
perché ti fu donato un fragile corpo.
Combattesti,
respirasti,
fino all'ultimo soffio a te concesso.
Vittorioso facesti ritorno a casa,
generosa la terra ti riprese tra le sue braccia,
riverenziale il sole ti baciò.



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Opera scritta il 09/07/2015 - 12:28
Da betelehem comba
Letta n.1014 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Un encomiabile canto di mestizia, ma molto umano e accorato.

Ugo Mastrogiovanni 09/07/2015 - 16:44

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