Pupille che sono
spade.
spade.
Respiro
il mio odore,
esalo
il mio silenzio
di macerie
e di mozziconi di città.
Cammino
nel pensiero
fra le parole argute
e contorte
sulla soglia d'un abisso.
Scrivo e
suono i due tasti
del mio pianoforte,
mentre dentro impazzano
le mille note
di questa notte.
Mi accarezza la morte.
Ti vedo
ed un Universo
d'infinite stelle
e d'immensi pianeti
e di nostri mari
spalanca
le sue feroci e sublimi
fauci.
Mi parli
e muoio
Ti parlo
e taccio.
Opera scritta il 30/12/2015 - 00:22
Letta n.978 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Una lacerante sofferenza prorompe dai tuoi scritti, che sono comunque stupendi.Attendo una tua sulla gaiezza e sui piaceri della vita, se puoi.
salvo bonafè 01/01/2016 - 15:30
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Versi sapienti e intensi. Uno stile incisivo capace di evocare immagini nitide ed emozioni incalzanti.. Poesia molto apprezzata
Francesco Gentile 30/12/2015 - 13:26
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UN ARGUTO E SENTITO VERSEGGIO DILIGENTEMENTE FORGIATO... LIETA GIORNATA
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Rocco Michele LETTINI 30/12/2015 - 09:06
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