IN ALTO MARE
Intorno solo mare
A perdita d’occhio
Un mare minaccioso,
violento.
Mare e cielo si confondono,
tanto sono oscuri entrambi.
In lontananza
onde lunghe e alte
si susseguono una dopo l’altra,
vengono da lontano,
si avvicinano rapidamente,
si scontrano
con le sponde del barcone,
lo investono,
penetrano ovunque,
e proseguono il loro cammino.
Il barcone segue il moto delle onde,
si alza fino alla cresta,
poi precipita di nuovo in basso
diventa piccolo piccolo
fra due onde gigantesche.
Le onde si muovono
in un moto continuo,
mai uguale,
mai uniforme,
mai prevedibile,
senza dare tregua.
Una forza della natura
che si sprigiona
in un movimento perpetuo,
che scatena nell’animo umano
paura,
terrore,
disperazione.
Lo si legge negli occhi sbarrati
di chi sta al timone.
Lo si legge sul volto contratto
Di tutti i presenti
che, con una forza immane,
cercano di tenersi aggrappati
l’uno all’altro.
Cercano di tenersi aggrappati
a quel barcone
che è anche la loro salvezza,
la loro speranza
contro quel mare avverso e nemico
che li vuole vincere,
li vuole sopraffare,
li vuole distruggere,
li vuole ingoiare
in un solo boccone.
A perdita d’occhio
Un mare minaccioso,
violento.
Mare e cielo si confondono,
tanto sono oscuri entrambi.
In lontananza
onde lunghe e alte
si susseguono una dopo l’altra,
vengono da lontano,
si avvicinano rapidamente,
si scontrano
con le sponde del barcone,
lo investono,
penetrano ovunque,
e proseguono il loro cammino.
Il barcone segue il moto delle onde,
si alza fino alla cresta,
poi precipita di nuovo in basso
diventa piccolo piccolo
fra due onde gigantesche.
Le onde si muovono
in un moto continuo,
mai uguale,
mai uniforme,
mai prevedibile,
senza dare tregua.
Una forza della natura
che si sprigiona
in un movimento perpetuo,
che scatena nell’animo umano
paura,
terrore,
disperazione.
Lo si legge negli occhi sbarrati
di chi sta al timone.
Lo si legge sul volto contratto
Di tutti i presenti
che, con una forza immane,
cercano di tenersi aggrappati
l’uno all’altro.
Cercano di tenersi aggrappati
a quel barcone
che è anche la loro salvezza,
la loro speranza
contro quel mare avverso e nemico
che li vuole vincere,
li vuole sopraffare,
li vuole distruggere,
li vuole ingoiare
in un solo boccone.
Opera scritta il 03/02/2016 - 20:17
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Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Caro Rocco hai ragione e ti ringrazio per l'osservazione che hai fatto che è giusta e che terrò presente.
Roberta Sbrana 05/02/2016 - 01:57
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molto bella Roberta complimenti un bel 5
POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM 04/02/2016 - 16:26
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UN DILIGENTE QUANTO VERO RIFLETTERE... INTENSO E PROFONDO VERSEGGIO NEL SEQUELARLO... LIETA GIORNATA
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Rocco Michele LETTINI 04/02/2016 - 08:49
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Poesia che rende molto bene quella tragedia che spesso trova il suo compimento in un mare in burrasca... hai saputo farci partecipi, "sentire" quella disperazione. Un unico dubbio: l'uso della parola limaccioso per il mare. So che è molto antipatico voler correggere una poesia, e me ne scuso... forse intendevi minaccioso, andrebbe bene... Limaccioso viene così definito: Pieno di limo, di mota, o torbido per melma...ed è usato per stagni, terreni allagati etc... Comunque la poesia mi è piaciuta molto: 5 stelle. ué, saluto napoletano...
Gennarino Ammore 04/02/2016 - 08:26
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Ti ringrazio anch'io non riesco a pensare a quelle tragedie e quando ci penso sto male
Roberta Sbrana 04/02/2016 - 01:39
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Ciao Roberta molto toccante e molto riflessiva.... questa tua poesia...già le tragiedie del mare...leggere i tuoi versi mi son venuti i brividi a pensare..quante vite quel mare non ha più restituito ai suoi cari...grande la tua sensibilità.. ciao.
Maria Cimino 03/02/2016 - 23:33
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