La ferita che mi lasciasti è guarita,
ma il male subito mi si è incarnato dentro,
un tumore che non posso estirpare.
Un dolore che cresce e si nutre di me.
ma il male subito mi si è incarnato dentro,
un tumore che non posso estirpare.
Un dolore che cresce e si nutre di me.
E’ solo mio: mi appartiene.
E’ il seme del tuo male che
germogliò con le mie lacrime
e che io nutro col mio sangue.
Nascosto come una cosa preziosa
che gli altri non sanno: è solo mio.
Nascosto come una pudica bugia
o una gravidanza inattesa.
Quando questo dolore avrà la sua forma,
partorirà dentro di me la vendetta.
E l’odio occuperà il mio posto:
perché quell’odio sarò io.
Non mi potrai fermare.
Opera scritta il 15/07/2012 - 16:18
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