Nei meriggi d'Aprile
le strade somigliano
ad una lungo lamento del Sole.
Cammino respirando
il tepore primaverile
e l'alito delle marmitte.
le strade somigliano
ad una lungo lamento del Sole.
Cammino respirando
il tepore primaverile
e l'alito delle marmitte.
Ho incontrato una persona
gentile: mi ha porto
un coltello per suicidarmi;
dalla parte del manico
si intende.
Le strade nei meriggi d'Aprile
son crivellate
di cicatrici; e i bambini
e i pazzi scorrazzano
in qualche merdoso campo da basket.
Ma mentre il sole declina
suonando un'arpa di capelli grigi.
Tutto smette di esistere:
sussurrano soltanto i vecchi,
chiusi in bar squallidi.
Poi la notte
implode su se stessa
come fosse
un polmone bruciato.
Opera scritta il 13/04/2016 - 21:35
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Commenti
Un puntoi di vista ritengo più introspettivo quasi intimistico che chiaramente on condivido pur essendo rispondente a verità talvolta. Mi piacciono però i versi che in un climax ascensionale danno forza enfatica a questo senso di rabbia di un sole che comunque copre e riscalda questo mondo da te desfritto con immagini forti e decise. La vita è anche questo e mi piace questo modo di osservare nelle pieghe della ...vita. Bravo.
luciano rosario capaldo 14/04/2016 - 11:25
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UN ACUTO QUANTO ESAUSTIVO VERSEGGIO DILIGENTEMENTE FORGIATO.
LIETA GIORNATA.
*****
LIETA GIORNATA.
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Rocco Michele LETTINI 14/04/2016 - 07:02
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