LA VISITA MILITARE
Arrivano a casa due carabinieri, la mia mamma tutta preoccupata:
_ cosa ha combinato!_ Nulla signora;
abbiamo una lettera di convocazione a visita militare.
Parto il giorno che fui convocato per andare a Pisa, al distretto,
io proprio io che più di Grosseto non ero andato,
mi trovai perso quando arrivato a Pisa scesi dal treno.
Ma il distretto aveva previsto tutto, fatti pochi passi
mi trovai davanti due militari che aspettavano me ed altri.
Il primo giorno in caserma ci fu assegnata la branda,
la mensa per il pranzo e la cena, spiegandoci che per tre giorni
non si poteva uscire la sera.
Secondo giorno analisi, raggi, psicotecnica, e altri esami per veder la vista e l’udito, e se di mente eravamo sani, insomma giornata piena.
Tra i disegnini dovevi scoprire cosa ci vedevi dentro, numeri nascosti tra i colori
e pure unendo punti distanti con tratto di penna per immaginando cosa usciva fuori.
Terzo giorno visita completa, denudati, senza pantaloni, né maglietta, né scarpe , né calzini, né mutanda.
Tutti in fila indiana, nudi come vermi, dovevi stare attento a quello davanti, riguardare le misure di quello dietro.
Una fila di tavoli in cerchio, ogni tavolo un personaggio, (il dottore),
il primo ti chiedeva i tuoi dati, le malattie avute, le operazioni subite, ecc;
il secondo ti ascoltava il cuore, misurava la pressione, sentiva il polso;
il terzo ti pesava, prendendo dell’altezza la misura, incluso il torace.
Il quarto con la stessa stecca, a tutti guardava in bocca, ti abbassava la lingua e guardava in gola, ti palpava il collo;
il quinto ti toccava i bracci e le spalle, le gambe i ginocchi, per vedere rotture precedenti.
Il sesto un pancione molliccioso, con sguardo da maniaco, ti faceva mettere a novanta gradi, ti veniva dietro ti toccava la spina fino il sedere, per non farsi mancar niente, ti infilava un dito nel sedere, tutto dentro, poi contento ti lasciava all’altro.
Il settimo il più perverso, credo non pendesse solo da un orecchio; in piedi a gambe aperte ti faceva mettere, mentre lui si divertiva,
palpeggiando il pacco, dove le bilie erano a riposo,
con la mano toccava ogni cosa, anche le bilie, la loro consistenza,
se continuava a stringere le spappolava, poi prendeva in mano il pistolino, gli scopriva il capo e lo osservava con “ingordigia”.
Per fortuna questo era l’ultimo, altrimenti dopo questo trattamento, non so cosa avremmo subito.
Nel colloquio finale, mi chiesero quale incarico avrei voluto da militare:
gli dissi:- Non importa fate voi!-
Noi avremmo scelto per lei paracadutista se gli va bene!-
È no! - Risposi io, i piedi da terra non li voglio staccare-.
Valuteremo e poi gli faremo sapere quando deve partire e l’incarico assegnato.
Beh, non so se ci ho guadagnato, invece che a Pisa a Caserta mi hanno mandato-
L’incarico? Assai bello il corpo, ma di fatica ingrato, bersagliere son finito.
Non vi racconto il resto e neppur che ero graduato,
è stata dura, all’Ottavo Pordenone, poi ad Aviano al 132carri Ariete-
Arrivano a casa due carabinieri, la mia mamma tutta preoccupata:
_ cosa ha combinato!_ Nulla signora;
abbiamo una lettera di convocazione a visita militare.
Parto il giorno che fui convocato per andare a Pisa, al distretto,
io proprio io che più di Grosseto non ero andato,
mi trovai perso quando arrivato a Pisa scesi dal treno.
Ma il distretto aveva previsto tutto, fatti pochi passi
mi trovai davanti due militari che aspettavano me ed altri.
Il primo giorno in caserma ci fu assegnata la branda,
la mensa per il pranzo e la cena, spiegandoci che per tre giorni
non si poteva uscire la sera.
Secondo giorno analisi, raggi, psicotecnica, e altri esami per veder la vista e l’udito, e se di mente eravamo sani, insomma giornata piena.
Tra i disegnini dovevi scoprire cosa ci vedevi dentro, numeri nascosti tra i colori
e pure unendo punti distanti con tratto di penna per immaginando cosa usciva fuori.
Terzo giorno visita completa, denudati, senza pantaloni, né maglietta, né scarpe , né calzini, né mutanda.
Tutti in fila indiana, nudi come vermi, dovevi stare attento a quello davanti, riguardare le misure di quello dietro.
Una fila di tavoli in cerchio, ogni tavolo un personaggio, (il dottore),
il primo ti chiedeva i tuoi dati, le malattie avute, le operazioni subite, ecc;
il secondo ti ascoltava il cuore, misurava la pressione, sentiva il polso;
il terzo ti pesava, prendendo dell’altezza la misura, incluso il torace.
Il quarto con la stessa stecca, a tutti guardava in bocca, ti abbassava la lingua e guardava in gola, ti palpava il collo;
il quinto ti toccava i bracci e le spalle, le gambe i ginocchi, per vedere rotture precedenti.
Il sesto un pancione molliccioso, con sguardo da maniaco, ti faceva mettere a novanta gradi, ti veniva dietro ti toccava la spina fino il sedere, per non farsi mancar niente, ti infilava un dito nel sedere, tutto dentro, poi contento ti lasciava all’altro.
Il settimo il più perverso, credo non pendesse solo da un orecchio; in piedi a gambe aperte ti faceva mettere, mentre lui si divertiva,
palpeggiando il pacco, dove le bilie erano a riposo,
con la mano toccava ogni cosa, anche le bilie, la loro consistenza,
se continuava a stringere le spappolava, poi prendeva in mano il pistolino, gli scopriva il capo e lo osservava con “ingordigia”.
Per fortuna questo era l’ultimo, altrimenti dopo questo trattamento, non so cosa avremmo subito.
Nel colloquio finale, mi chiesero quale incarico avrei voluto da militare:
gli dissi:- Non importa fate voi!-
Noi avremmo scelto per lei paracadutista se gli va bene!-
È no! - Risposi io, i piedi da terra non li voglio staccare-.
Valuteremo e poi gli faremo sapere quando deve partire e l’incarico assegnato.
Beh, non so se ci ho guadagnato, invece che a Pisa a Caserta mi hanno mandato-
L’incarico? Assai bello il corpo, ma di fatica ingrato, bersagliere son finito.
Non vi racconto il resto e neppur che ero graduato,
è stata dura, all’Ottavo Pordenone, poi ad Aviano al 132carri Ariete-
Opera scritta il 04/07/2016 - 12:35
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Commenti
UN RICORDO CHE TUTTI PORTIAMO NEL CUORE... VOLENDO O NOLENDO.
PONDERATA SEQUELA.
LIETA GIORNATA.
*****
PONDERATA SEQUELA.
LIETA GIORNATA.
*****
Rocco Michele LETTINI 05/07/2016 - 04:05
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vi ringrazio per il vostro appezzamento
grazzie a tutti voi
grazzie a tutti voi
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 05/07/2016 - 00:24
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Un racconto in rima, simpatico, un po terrificante la visita...meno male che sono nata femmina...e che non è più obbligatorio fare il militare...sarei stata disertore. Molto bello Lupo 5* e un abbraccio
margherita pisano 04/07/2016 - 23:30
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Ciao Giancarlo,
la prova dell'uovo a me non l'hanno fatta però. Tutto il resto è naia.
Buona serata.
la prova dell'uovo a me non l'hanno fatta però. Tutto il resto è naia.
Buona serata.
salvo bonafè 04/07/2016 - 22:12
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Lupo che simpatica visita militare hai fatto sai proprio descrivere bene e non ti manca la simpatia
Mary L 04/07/2016 - 20:44
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Bravo Lupo simpaticissima...direi visita scioccante...poverini
Nadia
5*
Nadia Sonzini 04/07/2016 - 20:41
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Io che provengo dalla Sanità non mi imbarazzano più di tanto certe visite, ma tu le hai descritte in tono tragicomico che mi hai fatto sorridere.... pensando certamente all'imbarazzo generale 5*
ANNA BAGLIONI 04/07/2016 - 18:36
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Divertente e scorrevole il tuo racconto in rima, io ricordo una domanda del test, ti piacciono i fiori? E subito dopo, faresti il fioraio? Ah ah...mistero psicologico! Grazie per il tuo racconto Lupo. Buona serata
Ali Suasì 04/07/2016 - 18:07
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LUPO.....per una recluta l'inizio è duro...ti capisco perche in famiglia ho tre maschi marito e due figli ed hanno fatto il militare ....La leva forma il carattere e aiuta ad acquisire una disciplina.Dopo ci si abitua, i miei uomini quel periodo lo ricordano volentieri......Bei ricordi ciao...
mirella narducci 04/07/2016 - 18:07
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a quattro stagioni io conosco la pizza a me non mi devi rompe tanto , anzi fai come faccio io con te non mio considerare e sono stato buono intesi............
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 04/07/2016 - 17:41
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Te la ricordi perfettamente quella visita!! Che incubo! Bel racconto, scritto bene! 5*****
patrizia brogi 04/07/2016 - 17:34
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Uhm, certo imbarazzante e molto inquietante la visita militare ...
Ma, sono certa che oltre a tutto questo la naja ti avrà lasciato bei ricordi. Racconto piacevole da leggersi...
Ma, sono certa che oltre a tutto questo la naja ti avrà lasciato bei ricordi. Racconto piacevole da leggersi...
Carla Davì 04/07/2016 - 17:15
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scusa amico ma la leggo questa sera con calma molto volentieri
Ciao Gian
Ciao Gian
Nadia Sonzini 04/07/2016 - 17:00
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Una scrittura sgangherata che però ha un pregio: acchiappa. Certo che ....
Quattro Stagioni 04/07/2016 - 15:53
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