Di te mi inebria, il tuo muover vibrante.
Migran le curve, da lidi arcani,
seta che scorre, tra le mie mani.
Migran le curve, da lidi arcani,
seta che scorre, tra le mie mani.
Fai sfoggio di te, ti anelano invano,
il tuo canto si amplia e si ode, lontano.
Doppia mi appari, in certe occasioni,
volteggi leggiadra e danzi coi suoni.
Ma il tempo che passa, rifletter ti fa,
dai sempre più voce, alla tua umanità.
Forgiata a seguire, le antiche virtù,
sei cresciuta nel caos, della gioventù.
Cullata tra sogni e grandi avventure,
ora sei voce, delle umane lordure.
Ma a volte ti stringo con le mie mani,
rivedo il passato, i tempi insani.
ripenso ai trascorsi, momenti, oscuri,
ed anelo a quei pochi, giorni futuri.
Opera scritta il 31/10/2016 - 18:35
Letta n.1117 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Bel componimento in rima. Non è facile farle con eleganza e sostanza come hai fatto. Complimenti.
Massimo 17 03/01/2017 - 09:05
--------------------------------------
Molto bella *****
Angela Randisi 01/11/2016 - 12:43
--------------------------------------
Molto bella e passionale, 5* Buona serata!
Chiara B. 31/10/2016 - 20:59
--------------------------------------
bella poesia rimata in quartine 5*
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 31/10/2016 - 20:31
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.