Ci sono giorni lunghi e vuoti che fanno da calamita a questi sentimenti
di povertà e dabbenaggine,
isolati studiamo le mappe e le crittografie che
dovrebbero condurci in cima.
di povertà e dabbenaggine,
isolati studiamo le mappe e le crittografie che
dovrebbero condurci in cima.
Le vette azzurrognole attraverso cui vediamo
fronde di altitudine e richieste di soccorso
ci impongono passi brevi e calcolati.
A breve dovremmo essere in cima.
Dalle fontane sgorgano acque grigiastre
e nei parcheggi bande di picchiatori fanno il vuoto
attorno e oltre questo giardino di cemento.
E’ l’ora giusta per cambiare prospettiva.
C’è un sole diretto che ci offende e bancarelle di librai
che stuzzicano il nostro desiderio di conoscere e capire
l’inusitato, lo strano, l’ineccepibile.
Dell’amore sappiamo poco ma è sufficiente.
All’improvviso un’epifania ci fa sobbalzare sulla sedia,
mentre stringiamo il nostro gattino in grembo,
passi lenti e boriosi che ben conosciamo
di un’arroganza mai doma che ci infligge pena.
Opera scritta il 29/01/2017 - 14:56
Da Giulio Soro
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Commenti
ah questa no davvero
Giulio ti consiglio di inserire le note in calce
laisa azzurra 29/01/2017 - 19:42
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non credo anche rileggendola di averla ben capita ma ha un non so che e mi piace,ciao
andrea sergi 29/01/2017 - 17:15
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