Chi la vedeva per la prima volta ne rimaneva affascinato,
non solo per la bellezza del suo viso e per il suo portamento, ma perchè Vittoria poco più che ventenne, era la donna che tutti gli uomini avrebbero voluto pur capendo all'istante che era una cosa impossibile.
C'era il sorriso invitante, gli occhi da cerbiatta, ma qualcosa che non capivi ti obbligava a fermarti, a non fare un passo in più.
Lei tutto questo lo sapeva e ne godeva intimamente.
Era come una vendetta ritardata e covata per tanto tempo.
Il suo passato era solo suo e di nessun altro ed era sempre lì pronto a ritornare ogni volta che incontrava un uomo.
Dietro ogni uomo vedeva l'altro, l'altro sì, con i capelli un po' grigi ma il bel viso e gli occhi come i suoi che, quando ancora ragazzina la chiamava con i nomi più dolci, l'abbracciava e la stringeva a sè baciandola ma non come un padre.
Per questo si era ritrovata madre di una bambina frutto di un incesto,ma questo l'aveva capito più tardi e tutto si era frantumato dentro di lei.
Poi lui se n'era andato, sparito dalla sua esistenza e la
bambina era li, ma non con lei, seduta ingiardino su una piccola sedia, aveva in mano una margherita e la sfogliava con delicatezza come per non farle male.
Si guardava intorno con gli occhi di chi si è visto strappare l'infanzia, gli occhi di chi sa già di poter sopravvivere ma non vivere.
Vittoria non poteva far nulla per aiutarla, nessuno aveva aiutato lei e lei non poteva aiutare nessuno.
Col tempo aveva saputo che suo padre era diventato redattore di un sito, che si serviva sempre del computer, era il signor X per tutti,ma non per lei.
Una cosa voleva fare, sarebbe riuscita ad entrare nel suo sito, ma non per parlare, solo una grande bella fotografia sua e della bambina dagli occhi vuoti.
Quale sarebbe stata la sua reazione non poteva saperlo, solo immaginarla, di sicuro avrebbe capito chi erano.
Sarebbe stato felice di essere padre due volte e nonno?
non solo per la bellezza del suo viso e per il suo portamento, ma perchè Vittoria poco più che ventenne, era la donna che tutti gli uomini avrebbero voluto pur capendo all'istante che era una cosa impossibile.
C'era il sorriso invitante, gli occhi da cerbiatta, ma qualcosa che non capivi ti obbligava a fermarti, a non fare un passo in più.
Lei tutto questo lo sapeva e ne godeva intimamente.
Era come una vendetta ritardata e covata per tanto tempo.
Il suo passato era solo suo e di nessun altro ed era sempre lì pronto a ritornare ogni volta che incontrava un uomo.
Dietro ogni uomo vedeva l'altro, l'altro sì, con i capelli un po' grigi ma il bel viso e gli occhi come i suoi che, quando ancora ragazzina la chiamava con i nomi più dolci, l'abbracciava e la stringeva a sè baciandola ma non come un padre.
Per questo si era ritrovata madre di una bambina frutto di un incesto,ma questo l'aveva capito più tardi e tutto si era frantumato dentro di lei.
Poi lui se n'era andato, sparito dalla sua esistenza e la
bambina era li, ma non con lei, seduta ingiardino su una piccola sedia, aveva in mano una margherita e la sfogliava con delicatezza come per non farle male.
Si guardava intorno con gli occhi di chi si è visto strappare l'infanzia, gli occhi di chi sa già di poter sopravvivere ma non vivere.
Vittoria non poteva far nulla per aiutarla, nessuno aveva aiutato lei e lei non poteva aiutare nessuno.
Col tempo aveva saputo che suo padre era diventato redattore di un sito, che si serviva sempre del computer, era il signor X per tutti,ma non per lei.
Una cosa voleva fare, sarebbe riuscita ad entrare nel suo sito, ma non per parlare, solo una grande bella fotografia sua e della bambina dagli occhi vuoti.
Quale sarebbe stata la sua reazione non poteva saperlo, solo immaginarla, di sicuro avrebbe capito chi erano.
Sarebbe stato felice di essere padre due volte e nonno?
Opera scritta il 24/03/2013 - 16:08
Da Lucia Ghitti
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