Attesa.
Di che cosa?
Non saprei.
Che tu arrivi.
Che mi tolga la rugiada dagli occhi
che ho accumulato a forza di
buttare lo sguardo verso
l'orizzonte maculato.
Attesa.
Per qual ragione?
Perché aspettare è tortura
dolcissima.
Aspettative che si sciolgono
in un'immagine che - in fondo - non
vogliamo che si concretizzi.
Attesa.
Come?
Seduto sul confine di eventi
dissipati,
infranti sul muro di una nullità
a cui abbiamo dato colore.
Attesa.
Rispondo alle aspettative.
La prosa va misurata.
Il verso è quell'immagine che non vogliamo
che si concretizzi.
Si scioglie sull'arazzo dell'anima.
Fotografia mobile.
Così fragile,
Così umanamente eccessiva.
Opera scritta il 01/06/2017 - 16:00
Letta n.960 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Bella e molto intensa, un attesa
dettata dal tuo cuore.
dettata dal tuo cuore.
Complimenti per le tue splendide parole
Ciao Giuseppe
Maria Cimino 01/06/2017 - 22:49
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Bellissima
Io amo le attese... sono malinconicamenti struggenti e la tua poesia è riuscita a destarmi quesa emozione
Bravo. La tua è POESIA
Buona serata
Io amo le attese... sono malinconicamenti struggenti e la tua poesia è riuscita a destarmi quesa emozione
Bravo. La tua è POESIA
Buona serata
Nicol Marcier 01/06/2017 - 20:48
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Queste varie declinazioni dell'attesa ci restituiscono un poetare denso e complesso nel suo insieme. Apprezzata. Giulio Soro
Giulio Soro 01/06/2017 - 18:27
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