Stanza buia, senza uscita.
Stanza piena di gente,
urlo, urlo, urlo,
nessuno mi vede o mi sente.
Male che logora,
un pugnale nel cuore e nell’anima.
Affannosa prigione.
Morte interiore,
peggiore della morte fisica.
Stanza piena di gente,
urlo, urlo, urlo,
nessuno mi vede o mi sente.
Male che logora,
un pugnale nel cuore e nell’anima.
Affannosa prigione.
Morte interiore,
peggiore della morte fisica.

Da Chiara V.
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Commenti
Molto bella, la morte interiore è un dolore senza fine, intenso e terribile. Toccante poesia... Ciao Chiara






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Intensa ma triste, di un'infinita tristezza. Commovente. Giulio Soro 



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Vera e intensa. Un saluto caro


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