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Solitudine

Cammino,
ho la testa china,
tengo gli occhi fissi al terreno
mi sento schiacciato.
È il peso della mia coscienza,
mi opprime
è un masso.
Se lo lascio cadere
e proseguo senza
continuo a strisciare
e ne sento la mancanza.
Se lo butto davanti a me
e lo spingo
sono costretto
a guardare avanti,
mi specchio
vedendomi
senza volto,
ho paura!
Mentre cammino
dei germogli di luce
mi aprono gli occhi.
Sento tutto intorno a me
ed alzo il masso in cielo
con forza.


Pfiù,
è stata un’illusione
creata dall’amore.
Il masso
diventa sempre più grande
e sostenerlo
è sempre più difficile.
Non mi do per vinto
e continuo
a raccogliere i germogli.
Ma dopo tante illusioni
il peso
si fa sentire sempre di più …
E allora chiudo gli occhi
e il cuore.
Tutto ciò che prima era
adesso
è solo un fiore secco.
Allora decido
di scalare il masso stesso.
Da li ammiro
l’immensità.
È vero sono fermo
ma dove devo andare
se sono così vicino al cielo?


Sensi di colpa,
legami,
delusioni
che nella vita intercorrono
in una sofferenza
che trova
soluzione e forza
nella solitudine dell’interiorità. 




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Opera scritta il 07/12/2017 - 22:36
Da Antonio Mauro Mistretta
Letta n.1034 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


stati d'animo passeggeri spero.
molto apprezzata 5*

enio2 orsuni 08/12/2017 - 13:47

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La solitudine forse è l'unico modo per passare del tempo con se stessi.

In questa tua solitudine sento la voce del tuo cuore

Ciao Antonio Mauro buona giornata.


Maria Cimino 08/12/2017 - 12:06

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