Il lento fluire del tempo (riproposto)
TRACCE
In un lento fluire
un frullo d’ali s’udiva
di voli condivisi
in cielo a migrare.
Posava una nube,
s’adagiava pian piano
sull’acqua che scorre
lenta … lontano.
Il mormorio dell’acque
monotono e uguale
si perdeva nel vento
col passare del tempo.
E tutto cambiava d’intorno.
Il tempo lento passava lasciando tracce lungo il cammino, erano tracce cosparse di lacrime amare in quel tempo d’allora mentre intorno il mondo cambiava. Solo ogni tanto concedeva tiepidi giorni d’un sole malato tra nebbie impalpabili che sommesse avvolgevano anche i dolori più oscuri.
In quei cieli di grigio intessuti una mano sporgeva a cercare per aiutare e per curare ferite grondanti di rossi vermigli che non avevano pace. Il tempo dona e toglie, avvince e ferisce.
Bisogna saper cogliere la bellezza collaterale … ma che sarà mai la bellezza collaterale? Che sia come quel pacato fluire della risacca del mare che abbraccia la sabbia e cancella le orme? E mentre dietro quell’eterno ritornare al suo mare si lascia alle spalle un liscio pavimento levigato dove si può ancora scrivere la parola –amore-.
Voto: | su 3 votanti |