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Melodia della malinconia

Buona sera signori e signore, forse vi sembrerà sciocco ma oggi vorrei parlarvi di una melodia.
Quella melodia vibra tra i muri di casa mia e suona così forte che, pur senza toccare alcun tasto del volume, risulta travolgente. Dunque, mi trovo nella mia dolce casa, un grande palazzo che situa nella mia mente, dove entro ed esco senza bussare o chiudere la porta. Lì, dov'è tutto così opaco e freddo come fosse un’era glaciale, lì dove la mano non raggiunge terra ferma.
Questo luogo appare così distante ed offuscato come una giornata invernale in un paese desolatamente abbandonato. Sembra un ambiente scenografico tale, come se fosse fatto di proposito, per riprodurre al massimo la sensazione di un grande vuoto ed inutilità. Questo bellissimo posto è l’ambiente in cui vivo e mi farebbe piacere di farvelo conoscere.
Non temete perché per quanto deserto appare mi accoglie per non farmi sentire sola. Ogni volta questo meraviglioso luogo si allontana e poi ritorna da me per consolarmi. Sappiate che verrà un giorno in cui sarò libera ed in quel momento saremo solo io ed esso. Il mio spazio illusorio che coglierà tutta la mia malinconia insieme tutti i colori neri e magari, li arricchirà con il bianco della neve.
Passerà tanto tempo ma tornerà. Lo so che accadrà poiché mi raggiunge sempre più spesso e mi lascia sul comodino al mio risveglio una lettera dell'invito. Un invito scritto con la pena oro e timbrato dalle ali di un angelo. Il contenuto dello scritto mostra il nostro balletto dove io mi abbandonerò al nulla ed un mantello soffice e caldo mi accoglierà creando con i miei pensieri un’unica melodia.
Sarà un brano creato nel medesimo momento con il quale danzeremo fino allo sfinimento. Sarà un incontro dove il pudore non avrà più senso. Le colpe si annulleranno. Le responsabilità svaniranno e giungerà solamente la pace e l’eterno riposo. Lì, in quel luogo infinito, finalmente le mie lacrime metteranno a tacere urlo di dolore atroce nascosto dietro il mio finto sorriso.
Perseguitata da ombra dell'addio, io, avvertirò una gioia immensa, la beatitudine di non dover più fingere benché qui, in quest’istante, in questo spazio terrestre, in questa vita non mi sarà rimasto più nulla. Forse, si mostrerà un filo sottile di speranza nei ghiacciai dei monti in questo viaggio troppo lungo e straziante; un cammino dove il vento gela la vista e l’angoscia fugge da bussola.
Nessuna ragione indiscutibilmente sarà mai plausibile per riconciliarsi con la morte considerato che un semplice pensiero della fine porta orrore nei viventi lasciandoli in una dimensione di indelebile paura; nessuna anima getterà mai la propria vita finché varrà la pena di conservarla.
Ma neanche, nessuno potrà mai capire un individuo come me. Io che non vedo la morte come una fine. Non la percepisco come una pazzia. La avvisto come un tunnel buio che si dissolve nella luce. E quindi, io una piccola - grande donna impotente, continuo a nutrire in me un'immensa speranza di alleviare questa sofferenza di vivere, confidando nella natura stessa, di poter unirsi presto alla mia melodia. Quelle note che in tutti quest’anni hanno creato una composizione straordinaria e mi sono state di compagnia.



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Opera scritta il 22/02/2018 - 00:06
Da Michaela Patricie Zaludova
Letta n.1104 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Grazieeee

Michaela Patricie Zaludova 17/10/2018 - 09:18

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Molto apprezzata. Complimenti

Atrebor Atrebor 17/04/2018 - 18:17

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Grazie a tutti. Siete molto gentili.

Michaela Patricie Zaludova 22/02/2018 - 20:29

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Sembra tanto casa mia... Apprezzata tantissimo

Roberto L 22/02/2018 - 19:06

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tesoro mio
nn ti conosco
ma i tuoi occhi grandi come l'oceano, mi hanno commossa
le tue parole sono di una grazie e di una dolcezza senza eguali
nn posso fare altro che dirti...
stupenda composizione, stupenda ed estremamente emozionante

laisa azzurra 22/02/2018 - 10:10

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Teresa mi ha anticipato su ciò che volevo esprimere attraverso il mio commento; riparo e difesa contro pericoli materiali e spirituali. Mi è piaciuta la chiosa finale dove si intravede la speranza a porre rimedio o quantomeno il desiderio di alleviare il mal di vivere!

Pica Giulia 22/02/2018 - 09:58

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Ognuno di noi ha un posto dove rifugiarsi nei momenti di sconforto e in cui non ha bisogno di fingere...un posto in cui può essere sé stesso senza alcuna finzione.

Teresa Peluso 22/02/2018 - 08:41

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