Una donna guarda nello specchio se stessa,
Il volto buio, il cuore pieno di cose non dette,
Le sembra di averle lette nelle poesie degli altri.
Sa già che gli uomini son scaltri,
Che candela che fa il doppio della luce dura la metà,
Prende in mano la penna e prega di dargli la pace
Guarda le stelle e non pensa d'essere capace
A farsi desiderare come loro,
E vorrebbe assumere al suo posto un coro,
Per dire "guai se 'n'altra volta m'innamoro".
Ed è pentita d'aver dato tutta se stessa,
Si sente svuotata, non sogna più distesa
E si promette ancor' di stare all'erta
Con quella porta del cuore sempre aperta.
Non parla perché lui non la comprende,
Non parla perché non vuol più spogliarsi,
Ferita sa d'aver sbagliato tutto,
Ma nei suoi occhi da bestia una luce s'accende...
Fuma, sposta le tende e vuole ricominciare,
Ma da domani,
Perché i sogni son' vani...
E in tutti questi anni li ha rincorsi,
Prendendo il cuscino a morsi
Rieduca il suo cuore a non aver timore,
Accetta d'esser sola mentre l'amor la scuote,
Ma sa di non restare a tasche vuote,
Perché quella donna cari miei signori,
Che supplicava che qualcuno la adori
Or non ha più forza se non d'amarsi da sola
E indossando la museruola non parla più di sentimenti a "giovane menti",
Lei non si soffoca ma parla a tutti voi:
Amatevi davvero, guardatevi negli occhi,
Non fatevi ingannare dalla vita e i suoi tarocchi.
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