OPERA

Il disegno della vita
percorre
sentieri pietrosi
sulla terra contenta
che parla con voce lontana
spezzando il tempo
in un sublime incanto
che spazia nella notte
rubando al nulla
la felicità
mentre sinfonie di luci
cantano
nei giardini perduti
la voce dei sogni.
Echi vaganti
cadono
come petali di stagioni strappate
al profondo mistero
delle nostalgie.
Poi tutto finisce
svanisce la fatica di esistere
cade in un vuoto eterno
per tornare
polvere di stelle.

Opera scritta il 24/05/2019 - 14:33

Da Eugenia Toschi

Letta n.1335 volte.

Testo introspettivo, a tratti struggente, nell'accettare l'ineluttabilità della vita in tutte le sue forme. Tutto fluisce, ogni cosa ha il suo apice, il declino, anche una rinascita dentro a fermare emozioni.
Molto apprezzata!

Alpan Alpan 08/06/2019 - 17:56

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E poi si finisce tutti, nello stesso posto. Già. Davvero molto piaciuto lo stile

MARIA ANGELA CAROSIA 28/05/2019 - 09:10

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Grazie a tutti per i Vostri commenti.
Cari saluti.

Eugenia Toschi 27/05/2019 - 19:27

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Molto bella.

Graziella Silvestri 27/05/2019 - 16:00

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Mi piace, non hai detto tornare alla terra ma alle stelle!!! Bella!!

Maria Isabel Mendez 24/05/2019 - 23:36

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Una chiusa che sottolinea l’inevitabile ritorno là da dove siamo venuti.

Ernesto D'Onise 24/05/2019 - 22:23

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