Dorme Firenze
il 14 agosto.
Si chetano
le burlose voci
e
gli irriverenti toni
che con ironia
raccontano nudo
e vero
l’andare del tempo
e delle sue cose.
È
Piazza delle Cure.
Rimane il vecchio
il cane
e il bastone.
che pazienza portano
sulla rugosa pelle,
sul folto pelo
e sul consumato legno.
Voci giocherellose
son vicine .
lunedì 19 agosto
già si muove
a dir
che nel cerchio della piazza
gli schiamazzi di nuovo
a mangiar torneranno
la c del centro
ma anche
a nasconder gli angoli
di piccoli e grandi guai.
il 14 agosto.
Si chetano
le burlose voci
e
gli irriverenti toni
che con ironia
raccontano nudo
e vero
l’andare del tempo
e delle sue cose.
È
Piazza delle Cure.
Rimane il vecchio
il cane
e il bastone.
che pazienza portano
sulla rugosa pelle,
sul folto pelo
e sul consumato legno.
Voci giocherellose
son vicine .
lunedì 19 agosto
già si muove
a dir
che nel cerchio della piazza
gli schiamazzi di nuovo
a mangiar torneranno
la c del centro
ma anche
a nasconder gli angoli
di piccoli e grandi guai.
Opera scritta il 15/08/2019 - 07:48
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Commenti
Hai espresso in modo profondo e allo stesso tempo lieve le sensazioni della città nel prima durante e dopo ferragosto.L’ho molto gustata
Anna Maria Foglia 16/08/2019 - 18:04
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Molto interessante e particolare, poesia che a mio modo di vedere va letta e riletta... Penso di averla colta fin ora parzialmente, e quel parzialmente mi è piaciuto assai
Mirko (MastroPoeta) 15/08/2019 - 09:49
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