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Trudy

Finita la cena, mentre me ne stavo sdraiato sul letto, giocando e chiacchierando con Trudy, il mio orsacchiotto, sentimmo suonare insistentemente il campanello di casa.
Mia madre andò ad aprire la porta d'ingresso e si trovò davanti un uomo altissimo con la mimetica dell'esercito.
«Sono il colonnello Tordi» esordì l'ufficiale con un'espressione di circostanza. «Posso entrare un attimo?»
Ci venne comunicato che papà era rimasto ucciso in un conflitto a fuoco avvenuto a Kabul, in Afghanistan. L'urlo straziante che esplose in soggiorno fu terribile. 
Proprio quella sera, Trudy, smise di parlarmi.



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Opera scritta il 29/10/2020 - 14:41
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.646 volte.
Voto:
su 9 votanti


Commenti


Grazie

Mirko D. Mastro(Poeta) 03/11/2020 - 15:16

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Come ben sapete, cari amici, quando ci si scrive, oltre l'ispirazione fa assai l'immedesimazione. In Trudy, se vogliamo c'è qualcosa di personale.
Da piccolo, avevo due orsacchiotti, (Gigi & Chicco) mio padre di mestiere faceva il poliziotto (adesso è in pensione da più di 10 anni) e vi lascio immaginare la mia preoccupazione ed anche quella della mia sorellina e di mia madre.
Un abbraccio sempre SUPER per ognuno di voi.

Giuseppe Scilipoti 31/10/2020 - 15:31

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Mirko, Maria Luisa, Anna Maria, Moreno, Barbara, Santa e Afrodite, un SUPER grazie per ciascuno, come un orsacchiottino... mi coccolate con i vostri commenti.
Mi ero prefissato come fattore sfida il realizzare uno scritto di genere drammatico, un genere che prediligo poco in quanto la maggior parte dei miei lavori sono di natura o matrice autobiografica oppure testi umoristici.
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 31/10/2020 - 15:29

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Racconto breve, significativo ed immediato nella sua essenza, in cui la tenerezza descrittiva iniziale, dovuta anche alla rappresentazione simbolica del tenero peluche Trudy, si scontra dolcemente con l'amarezza del finale.
Un contrasto, questo, che fonde in modo mirabile sentimenti diversi, segnando il passaggio inesorabile fra fanciullezza e vita adulta del protagonista (suppongo di vita reale).
Per me, cinque stelline

Afrodite T 30/10/2020 - 09:35

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Leggendo il titolo già pensi a qualcosa di tenero e di morbido. All'inizio anche il racconto sembra trasportarti in un mondo di emozioni semplici come quelle dei bambini, poi a mano a mano che arrivi al finale ti ritrovi la delusione e l'amaro in bocca. Il mutismo di quell'orsacchiotto cambia totalmente al protagonista la visione del suo mondo. Ancora una volta ti meriti il mio 110 e lode, per la tua capacità di filmare in un attimo un momento di vita importante. Ciao Giuseppe.

santa scardino 29/10/2020 - 22:04

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Trasmettere emozioni forti in un breve racconto è veramente difficile direi quasi impossibile! Invece tu ci sei riuscito alla grande e attraverso "l'oggetto transizionale" hai comunicato tutta la sofferenza di un'infanzia che termina improvvisamente in modo traumatico!molto doloroso e tu molto bravo!

barbara tascone 29/10/2020 - 21:02

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Complimenti Giuseppe! Straziante,improvvisa, vera.

Moreno Maurutto 29/10/2020 - 17:12

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La chiusa rimarca il repentino passaggio dalla fanciullezza all’età adulta causato da un tragico evento.Bravo Giuseppe.

Anna Maria Foglia 29/10/2020 - 16:49

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Rappresentare un evento così straziante con l'orsacchiotto che smette di parlare .... ma in quel non parlare più si recepiscono un'infinità di emozioni rimaste ad aleggiare nell'aria .....
Che dire Giuseppe .... complimenti con 5 stelline!

Maria Luisa Bandiera 29/10/2020 - 16:14

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Giuseppe, complimenti... questo è un piccolo capolavoro

Mirko D. Mastro(Poeta) 29/10/2020 - 16:03

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