Albert e Andy
C'era una volta uno scienziato di nome Albert, che passava intere nottate in un osservatorio astronomico, in compagnia di Andy, il suo fidato e intelligente robot. I due avevano stabilito un fortissimo legame, tant'è vero che il robot mostrava una gentilezza amorevole, contribuendo, inoltre, alle ricerche scientifiche.
Un giorno Andy prese un brutto virus che gli procurò svariati malfunzionamenti, con un conseguente stand by, dal quale si riattivava solamente per alcuni minuti per emettere dei ronzii con l'altoparlante di emergenza.
Lo scienziato provò di tutto, persino a collegare e a scollegare i circuiti in vari modi, ma i risultati furono pressoché inutili. L'uomo si disperava dolorosamente al capezzale del robotico amico adagiato sopra un'apparecchiatura, per di più imprecando contro astronomi famosi e aggirandosi per l'intero laboratorio con i pugni in aria.
In vista delle imminenti festività natalizie, laddove un po' tutti gioivano, riscaldati dall'atmosfera briosa, lo scienziato era caduto nella depressione. Si affidò allora alle poche preghiere acquisite da bambino durante un obbligato catechismo e nelle ore di Religione a scuola. E pregò, pregò incessantemente. Sì, proprio lui che fino a poco prima non credeva in niente, tranne che negli alieni.
La sera del venticinque dicembre, mentre si trovava all'esterno della struttura, in cielo sfrecciò un misterioso e luminoso corpo celeste.
«La cometa di Halley! No, la Stella Cometa!» esclamò, correggendosi subito.
Improvvisamente Albert udì un’emozionante “bzzzzz!” e non fece in tempo a girarsi che una mano metallica gli si posò sulla nuca per accarezzargliela. Era Andy completamente ristabilito.
Da questa favola dalle venature fantascientifiche è possibile trarne un importante pensiero cristiano: la grandezza dell’Universo è pari a un granello di sabbia in confronto alla grandezza di Dio.
Un giorno Andy prese un brutto virus che gli procurò svariati malfunzionamenti, con un conseguente stand by, dal quale si riattivava solamente per alcuni minuti per emettere dei ronzii con l'altoparlante di emergenza.
Lo scienziato provò di tutto, persino a collegare e a scollegare i circuiti in vari modi, ma i risultati furono pressoché inutili. L'uomo si disperava dolorosamente al capezzale del robotico amico adagiato sopra un'apparecchiatura, per di più imprecando contro astronomi famosi e aggirandosi per l'intero laboratorio con i pugni in aria.
In vista delle imminenti festività natalizie, laddove un po' tutti gioivano, riscaldati dall'atmosfera briosa, lo scienziato era caduto nella depressione. Si affidò allora alle poche preghiere acquisite da bambino durante un obbligato catechismo e nelle ore di Religione a scuola. E pregò, pregò incessantemente. Sì, proprio lui che fino a poco prima non credeva in niente, tranne che negli alieni.
La sera del venticinque dicembre, mentre si trovava all'esterno della struttura, in cielo sfrecciò un misterioso e luminoso corpo celeste.
«La cometa di Halley! No, la Stella Cometa!» esclamò, correggendosi subito.
Improvvisamente Albert udì un’emozionante “bzzzzz!” e non fece in tempo a girarsi che una mano metallica gli si posò sulla nuca per accarezzargliela. Era Andy completamente ristabilito.
Da questa favola dalle venature fantascientifiche è possibile trarne un importante pensiero cristiano: la grandezza dell’Universo è pari a un granello di sabbia in confronto alla grandezza di Dio.
Opera scritta il 23/12/2020 - 19:11
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Commenti
Ernesto, Santa, Mirko, Maria Luisa, Afrodite, Marianna e Barbara non è facile trattare legami tra uomo e robot in quanto con il comparto emozionale è facile cadere nello scontato o nella banalità, ragion per cui mi sono impegnato a strutturare lo scritto in un certo modo, tra l'altro "innestando" elementi semplici senza renderlo "macchinoso"
E con voce cibernetica:
... bzzzzzz... R-I-N-G-R-A-Z-I-O... per... bzzzzzz... i... --- C-O-M-M-E-N-T-I. bzzzz...
E con voce cibernetica:
... bzzzzzz... R-I-N-G-R-A-Z-I-O... per... bzzzzzz... i... --- C-O-M-M-E-N-T-I. bzzzz...
Giuseppe Scilipoti 25/12/2020 - 23:27
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Ricco di spunti...
barbara tascone 24/12/2020 - 22:44
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Come al solito ricco di su cui riflettere.... e sempre bello leggerti Giuseppe!Buon Natale di cuore
barbara tascone 24/12/2020 - 13:59
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Bellissima e intrisa di una grande fede, Dio ci aiuta sempre. Complimenti
Marianna S 24/12/2020 - 10:30
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Una bellissima storia di Natale a lieto fine, assolutamente adeguata al momento di incertezza che stiamo vivendo perché, oltre alla piacevolezza del racconto in sé, offre l'occasione per riflettere sui misteri della vita, sui limiti umani e sulla forza interiore della fede per capire che, in fondo, su tutto ciò che ci circonda e sulle difficoltà che spesso ci si presentano, prevale sempre l'aspetto emotivo ed affettivo ...
Buon Natale, Giuseppe!
Buon Natale, Giuseppe!
Afrodite T 24/12/2020 - 09:43
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Idem anche per me, completamente in accordo con tutti gli altri sia per tematica che per la morale.
Affascinante racconto, fra l'altro, visto che anche a me piace la fantascienza, grazie e complimenti!
Affascinante racconto, fra l'altro, visto che anche a me piace la fantascienza, grazie e complimenti!
Maria Luisa Bandiera 24/12/2020 - 08:26
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Mi accodo a Santa ed Ernesto, come non potrei...sia per la morale che per i complimenti. Auguri
Mirko D. Mastro(Poeta) 24/12/2020 - 05:45
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Un racconto di fantasia, molto attinente all'approssimarsi del Natale. La scienza ha i suoi limiti, Dio no. Bella la costruzione e bella la morale che ovviamente condivido in toto. Dieci allo scrittore e dieci all'appropriata fantasia. Un affettuoso saluto.
santa scardino 23/12/2020 - 22:05
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E sono in accordo con te sulla morale.
Completo accordo.
Completo accordo.
Ernesto D’Onise 23/12/2020 - 19:45
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