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Pony

Era più facile trovare il guantino per la frutta abbandonato nel carrello della spesa che scegliere tra i food delivery disponibili come App al tempo del Coronavirus.
I baffi di Bill sono ormai entrati a far parte della storia italiana, anzi, delle leggende e dei miti della cultura italiana. Non propriamente Bill, quanto il lavoro che fa per sopravvivere. Nelle orecchie le cuffiette che sparano a palla ‘Strade difficili ed interminabili code/ scorrono nelle sue vene/ Freddo acciaio e caldo carburante/ iniettato nei sogni che riempiono il suo cervello/ Ma no, no piano, la febbre della velocità cresce/ Lui guida, lui vede, lui sa’.
E tutto questo nell’arco di un tempo brevissimo: percorre le strade, anche pericolose, della sua città da soli 12 mesi. Da quel 9 marzo 2020 che col lockdown lo ha costretto a chiudere il suo emporio “You Can’t Stop Rock ‘n’ Roll” inaugurato appena due mesi prima.
Bill ha un fisico piuttosto minuto, non peserà più di 55 chili, e anche il suo motorino è piccolo ma molto veloce.
Lui e quelli come lui sono organizzati a staffetta e ogni rider cavalcava per un massimo di 140 chilometri al giorno. L’equivalente di un pieno di carburante. Durante le loro consegne non possono fare sosta nelle stazioni di scambio a rifiatare, come era per il servizio postale americano. Ai pony express di oggi non resta che riposare a fine serata mentre fanno rifornimento in uno di quei distributori sottomarca.
E allora ‘Avanti senza guardare indietro/ non puoi cambiare quello che è fatto/ Guida per glorie più grandi/ tutti devono essere qualcuno/ quindi vinci, non mostrare,/ lascia scorrere la febbre della vita
Il mondo è tuo, lo sai’.
Neanche prima era facile trovare un carrello della spesa che andasse dritto… e allora Ride to live, live to ride.



(da “Torneremo a toccarci senza paura” -13 marzo 2021, Mirko D. Mastro)




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Opera scritta il 17/03/2021 - 11:01
Da Mirko D. Mastro
Letta n.825 volte.
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Commenti


Scritto soavemente per raccontare poi la drammaticità di questo tempo pandemico. Forse tutto questo finirà e magari ci potremmo riabbracciare davvero... ma chissà perché ho la sensazione che durerà ancora per molto! Intanto possiamo scrivere e lasciare via libera alle emozioni che fluiscono copiose, come in questa scrittura Mirko...Grazie!

Margherita Pisano 17/03/2021 - 21:48

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Simpatico racconto ai tempi del covid e probabilmente, si, torneremo a toccarci e ad abbracciarci senza paura:
"prima o poi..."

Maria Luisa Bandiera 17/03/2021 - 15:21

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