Quando papà scacciava via la notte
Lascio i pensieri neri al buio attorno e quella tristezza rassicurante delle note, rispondo.
Un Pronto e chi parla, con educazione. E immagino un sorriso.
-Quello che mi sorprende di te è che il dolore, ma anche la rabbia li esprimi sempre con delicatezza. Hai questo modo di entrare nei sentimenti più difficili…
Arrivi con le sensazioni, ma non fai mai venire troppi brividi. Le posi delicatamente sul tavolo come a dire servitevi pure, io ve le ho solo messe qui-.
<Come tu metti il nero sugli occhi… lo trovo piacevole, elegante>.
“…ha avuto un letto bianco da scalare e un filo/Di luce accesa dalla stanza accanto/Due piedi svelti e ballerini a dare calci al mare/Nell'ultima estate da bambino”
-E’ caduta la linea. Indovino… hai ancora Baglioni come suoneria. Sì, tu hai indovinato: sorrido.
Quando penso al nero, penso a mio padre che mi rassicurava perché ero terrorizzata dal buio…-.
<Pensa alla felicità, e disegnale un’ombra. Perché senza quella non può essere completa.
Intanto ti ho mandato una mail, dopo leggila con calma se vuoi>.
…quando papà scacciava
via la notte
che ha la forma di quello che ti manca.
Quando spegnerò la luce della finestra
ti penserò stanotte…
(da “La mente vede quello che sceglie di vedere” -5 giugno 2021)
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Il tuo stile di intersecare i pensieri è affascinante. E' nel buio che collochiamo i nostri pensieri e tutto ciò che ci manca. Bravissimo, le mie stelline sono sempre 5. Un saluto
Sempre originale. Complimenti