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“Lo vedevi arrivare vestito di stracci e stranezza” con la sua bici dal colore indefinito. Legata a essa una cassetta di legno nella quale erano sistemate le piantine che vendeva.
Con quelle faceva il giro del paese. Partiva dal giornalaio, poi dal macellaio, dalla verduraia e chi non gli comprava una piantina, gli dava qualcosa da mangiare.
Ciancicava tra parole e cibo mangiato in strada nelle ore sbagliate.
Alla fine, affaticato come un grimpeur, si sedeva al bar “Roma”, dopo aver appoggiato la bici al muro.
E beveva. Molto.


Un giorno, al barista che lo scherniva all’ennesimo bicchiere di liquore, rispose:
“Tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?”




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Opera scritta il 09/11/2022 - 09:14
Da Glauco Ballantini
Letta n.244 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Bel racconto, delicatissimo. Complimenti.

Anna Cenni 09/11/2022 - 12:46

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Delicato, malinconico, realistico!

Aquila Della Notte 09/11/2022 - 11:24

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Un bel racconto di vita, molto ben scritto, stile delicato e malinconico.
Una chiusa amara, almeno per me... molto apprezzato!

Marina Assanti 09/11/2022 - 10:37

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