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Le notti di D. –chiusa

Le notti di D. non sono più quelle di Elisa. Da un po’.
Lui ha fatto qualche passo verso quel suo sogno di vivere di scrittura, lei ne ha fatti molti per uscire dalla sua vita.
Elisa… oltre l’inchiostro il suo nome è Federica.
Io che vi narro sono Mirko, dentro e fuori dal racconto.


È una donna che danza a piedi nudi perché i tacchi le fanno male, con le dita distese come il cuore.
Una notte di quattordici anni fa le dissi che non le sarebbe servito rimettere le scarpe per toccare la luna. Avrebbe solo dovuto aspettare, con leggerezza questo poeta, cosicchè gliela abbassasse un poco.
Ogni mattina sarei stato nel profumo del caffè che la viene a svegliare, in qualunque cosa la metta di buonumore… in uno sbadiglio.
In quel nonsochè la fa sorridere, avrei creato l’intimità con gesti piccoli. Con estrema calma, per far sì che si sentisse a suo agio.
L’avrei sfiorata con garbo dall’alluce al mignolo, tra la base e il tallone. Sottovoce, adagio… solo allora mi avrebbe confuso come le nuvole di quel caffè macchiato che avrebbe aspettato guardando fuori, non sentendosi più sola.
Nell’attesa che mi prendesse sottobraccio per portarmi a fare quattro chiacchiere, avrei imparato dalla tazzina come raggiungerla tra le lenzuola.


Poi il caffè si è fatto freddo. E il cuore.


Oggi la notte dormo poco, e a volte male perché la notte mi fa scrivere di chi non c’è più. Di chi riempie le stanze, e di chi quel cuore.
La notte mi fa ridere scomposto e capita che io esca e annusi un fiore.
Se la stanchezza la fa da padrona.
Ma mi ha fatto anche piangere la notte, con la gola arsa sdraiato sul brecciame.


Questa notte sa stare sulle ciglia e percorre la grondaia insieme alla gatta della casa dirimpetto.
Se un dì raggiungerò quel sogno da scrittore che ha iniziato ancora appena ad affacciarsi dal cassetto, lo dovrò anche a te Elisa. Per l’ispirazione.




P.s. Theodor Seuss Geisel disse anche “Mi piacciono le assurdità, svegliano le cellule cerebrali. La fantasia è un ingrediente necessario nella vita. È un modo di guardare la vita dalla parte sbagliata di un telescopio... e questo ti permette di ridere di tutte le realtà della vita”.


Se vi fa piacere, sbirciate dalla parte sbagliata del mio telescopio


https://www.youtube.com/watch?v=vLAPCriFMEM




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Opera scritta il 30/03/2023 - 06:25
Da Mirko D. Mastro
Letta n.486 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Bello e struggente

Mary L 31/03/2023 - 21:53

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Grazie

Mirko D. Mastro 31/03/2023 - 14:45

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C'è una malinconia infinita in questo struggente scritto con un primo passo
verso la razionalizzazione del doloroso vissuto.
Poeta e scrittore lo sei nel DNA... e una persona tanto, tanto sensibile...

Marina Assanti 30/03/2023 - 13:05

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Non mi piace l'aforisma...io, Anna, vorrei fosse stato per sempre, non mi basta..l'accaduto.
Ma così è stato. Contro la morte si perde.
Tu lo sai mettere per iscritto in modo indelebile.
Beato e bravo te.

Anna Cenni 30/03/2023 - 10:58

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E' piacevole navigare nella tua fantasia Mirko, ci si ritrova a sognare tra le frasi sottintese ...

Maria Luisa Bandiera 30/03/2023 - 07:30

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